Rubriche/Lettere
Lunedì 30 Settembre 2013
Spostare il mercato da piazza Cairoli non è una soluzione del problema
Caro Direttore,leggo oggi l’articolo apparso sulla pagina dedicata a Codogno che ripropone ormai quasi giornalmente i problemi connessi al deterioramento della pavimentazione di piazza Cairoli e che continua a procurare cadute sempre più gravi ai suoi frequentatori. Leggo inoltre che si pensa (la citazione è di «indiscrezioni autorevoli») di nuovo ad un possibile trasferimento dei due mercati settimanali in piazzale Carabinieri d’Italia e penso che si tratti di una non soluzione del problema. È vero, come il cronista evidenzia che, anche nella passata amministrazione, che tuttavia non aveva registrato ancora la dannosa problematicità emersa in questi ultimi due anni, venne da qualcuno avanzata la possibilità di un trasferimento del mercato in tale zona di Codogno, logistica che fu per altro utilizzata e tutto sommato ben compresa in occasione delle abbondanti nevicate invernali. Io non fui mai fra i sostenitori di questa soluzione - se stabile - perché ritenni e ritengo ancor oggi che tale trasferimento non risolva radicalmente il problema e penso ne crei altri. Le pesanti spazzatrici dell’Asm dovranno continuare a tenere pulita la piazza, gli automezzi sempre più pesanti continueranno a percorrerla ed a parcheggiare e gli agenti atmosferici non potranno che contribuire a richiedere continue e costose manutenzioni. Forse oggi occorrerebbe un atto di coraggio che, pur stridente per un centro storico ed anche in controtendenza con le prescrizioni delle Soprintendenze (con le quali avviare un pronto dialogo costruttivo) che arrivano persino a determinare le essenze arboree per i giardini pubblici (ma non hanno la possibilità oggettiva di scucire un euro) privilegi la sicurezza dei frequentatori di Piazza Cairoli prevedendo una “asfaltatura temporanea” (una temporaneità che non potrà essere inferiore ad almeno dieci anni considerate le condizioni di disagio economico in cui versa e verserà la pubblica amministrazione, con buona previsione, per il tempo a venire) che risparmi da tale soluzione i marciapiedi e gli accessi al parco delle Rimembranze. D’altro canto anche in altre città, e cito come esempio Pavia, ricca di storia, si stanno valutando soluzioni alternative proprio in questi tempi per risolvere un analogo problema. Lo spostamento del mercato, che registra ancora presenze di persone provenienti dai paesi limitrofi, in una zona periferica come piazzale Carabinieri d’Italia, oltre a non risolvere come detto il problema, risulterebbe dannoso per le attività commerciali autoctone, per lo più dislocate in un centro storico dove sarà bene scongiurare eventuali future chiusure.
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