Egregio Direttore, il 26 marzo, a Melegnano, si è tenuto un convegno sulla tem (tangenziale esterna di Milano) con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle amministrazioni locali e provinciali e dei responsabili della società Tangenziale esterna. Nei giorni successivi ho avuto la possibilità di leggere su diversi quotidiani gli articoli che parlavano dell’avvenimento ed ho trovato delle sorprese.L’episodio più clamoroso, la protesta di un nutrito gruppo di persone che con bandiere e la loro stessa presenza hanno manifestato un netto dissenso all’autostrada, era stato riportato con un certo risalto solo da “il Cittadino”. Dagli altri giornali solo qualche accenno, senza foto, o silenzio assoluto.Gli stessi giornali hanno inoltre steso articoli quasi trionfalistici riportando le promesse del presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, che ha garantito l’inizio dei lavori della tem entro due mesi.Dall’altra parte, l’amministratore delegato di Tangenziale esterna spa dott. Fabio Terragni, prometteva la costruzione della bretella Cerca-Binasca e altre nuove strade attorno a Melegnano entro due anni, così come pochi giorni prima aveva promesso, con la stessa scadenza, il restauro dell’oratorio di Rossate di Comazzo. Ma al convegno oltre ai giornalisti, per i quali nutro il massimo rispetto, era presente anche “l’uomo qualunque” che ha sentito e visto altre cose. Ha sentito il presidente della Provincia di Milano dire che i soldi non ci sono, che per ottenere i finanziamenti (difficilissimi) bisogna aspettare, ha sentito dire che le promesse vanno mantenute, che la ferrovia ha dato grandi possibilità di sviluppo ai territori.“L’uomo qualunque”, proprio un attimo prima ha sentito dire dall’amministratore delegato della tem che in Italia 98% delle merci viaggia su gomma e il 2% su ferro.Per questo “l’uomo qualunque” ha contestato a Podestà, che lasciava anzitempo il convegno, le contraddizioni sui finanziamenti, sui trasporti ferroviari, sul senso di fare le autostrade con i prezzi della benzina più alti d’Europa, sul mancato rispetto degli accordi sottoscritti da tem verso i comuni.Più avanti il nostro e altri “uomini qualunque” hanno dovuto assistere ad una penosa arrampicata sui vetri da parte dell’assessore alle infrastrutture, viabilità e trasporti della provincia di Milano Giovanni De Nicola che dopo due interventi è riuscito a dire… il nulla. Al suo turno un altro rappresentante della provincia di Milano è intervenuto per tentare di paragonare il sistema autostradale italiano a quelli di Germania e Olanda. L’Italia rispetto le due consorelle europee è in ritardo come numero di autostrade o nel chilometraggio totale. Certo. Ma in Germania e Olanda le autostrade sono gratuite (e le costruisce lo Stato, che non sperpera denaro pubblico), mentre da noi sono appetito dei grandi gruppi finanziari, bancari, industriali e speculatori.Arrivati a questo punto ho capito perché vogliono togliere le provincie.Ultimo atto: diversi “uomini qualunque” hanno avuto la possibilità di fare delle domande, ma non tutte le risposte sono arrivate. In qualche caso gli argomenti “stimolavano” a tal punto che venivano chiusi con due parole oppure rinviati al mittente per “mancanza di tempo”.E i melegnanesi accorsi in gran numero al convegno cosa se ne fanno della tem? A loro serve la bretella Cerca-Binasca e non l’inquinamento prodotto da 70.000 nuovi passaggi, molto ben prospettati sulle mappe e che in tanti hanno fatto finta di non vedere.Ringrazio per l’attenzione e porgo distinti saluti.
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