Care compagne, cari compagni e amici, giovani e donne del lodigiano, a nome della presidenza e del comitato direttivo dell’Anpi provinciale del lodigiano, porgo a tutti voi un affettuoso saluto e un sentito grazie per aver raccolto e fatto vostro, con la presenza all’odierna manifestazione, l’appello dell’Anpi per la difesa e la realizzazione della Carta costituzionale. Contro i reiterati attacchi alla magistratura e l’aggressione verbale nei confronti di singoli magistrati; contro i propositi di ridimensionamento delle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica; contro le esasperate manifestazioni di spregio delle istituzioni di garanzia; contro gli atti e la pratica di governo che tende a svuotare la Costituzione dei suoi contenuti fondamentali, noi tutti siamo qui, oggi, per ribadire la decisa volontà di opporsi alle inconsulte manipolazioni dell’edificio giuridico nato sui sacrifici e sul sangue della Resistenza antifascista: la Costituzione della Repubblica. Non solo: contro la deriva di una politica di governo che ha portato l’Italia al collasso economico-sociale e morale con lo sfregio irresponsabile dei contenuti fondamentali della carta costituzionale, noi siamo qui, insieme alla maggioranza della Nazione, a rinnovare il nostro impegno di lotta democratica per un cambiamento che torni a fare della Costituzione il punto di riferimento di una battaglia politica unitaria di riscossa civile e sociale. Il vento che in questi giorni dal nord al sud sta ripulendo l’aria dall’inquinamento morboso e asfissiante di una politica di offesa dei sentimenti democratici della maggioranza del Paese e di scardinamento delle sue conquiste politiche e sociali, ci dice che siamo sulla strada giusta per avvicinare il momento democratico della resa dei conti. C’è chi, dall’altra parte, non ha ancora digerito i risultati del recente confronto elettorale e farnetica impossibili ritorni preparandosi ad uno scontro finale ancora più duro e oneroso. Siamo pienamente consapevoli che il superamento vincente di questa fase finale di riassetto della società nella lettera e nello spirito della Carta costituzionale ci imporrà una mobilitazione ancora più ampia e serrata dei giovani, delle donne, di tutti i democratici protagonisti ieri del vento che dal nord a sud ha rigenerato fiducia e nuova certezza di cambiamento. È ciò che faremo da subito con spirito unitario e con un grande senso di responsabilità politica. Perché vogliamo fortemente concorrere ad allargare il varco democratico che si è aperto, per farvi passare definitivamente i sentimenti di unità nazionale, di solidarietà, di convivenza civile, di eguaglianza e giustizia sociale che i padri della patria hanno scritto nella Costituzione, ma che attendono ancora di essere pienamente realizzati. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia!
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