Sei anni fa la devastante ondata nera del Lambro

Spettabile Redazione de “II Cittadino”, pur non essendo un abbonato, sono un lettore del vostro apprezzatissimo quotidiano.Mi piacerebbe che almeno a livello locale, e quindi sulle Vostre pagine, venisse ricordato nei prossimi giorni il 6° anniversario di quello che è stato definito il “Disastro Lambro”.Nella notte tra il 22 ed il 23 febbraio 2010 veniva scaricata deliberatamente ed illecitamente nel fiume una spaventosa quantità di idrocarburi esausti, causando un forte inquinamento delle acque fluenti nel Po, fino al Mar Adriatico. La nostra provincia non è rimasta indenne dall’ondata nera e anche noi lodigiani abbiamo assistito a ore di tragedia imminente nei giorni del suo passaggio.L’anniversario potrebbe essere l’occasione per riportare sotto gli occhi di tutti, almeno per qualche giorno, le sorti di un grande fiume lombardo, anche lodigiano, che anche dopo questo episodio sta dimostrando un gran carattere , fuso in un desiderio di rinascita, seppur sempre più costretto nei suoi ripidi argini da cementificazione e attività estrattive, sommati a decenni di degrado e pesante inquinamento industriale.Sono fortemente attaccato al disegnatore di questa nostra bellissima Valle (del Lambro), che proprio nella nostra provincia esaurisce il suo medio corso - 130 chilometri! : vorrei vederlo riconosciuto e tutelato al pari delle altre “risorse” che caratterizzano a livello nazionale il nostro territorio, ma in questo momento di crisi economica e morale, la sua gente sembra avere tutt’altre priorità.Vorrei che almeno in questa occasione si sollevasse una voce in suo favore.

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