Giovedì 27 dicembre arrivata, miracolosamente, sana e salva, in cima alla scala, ghiacciata, di via Secondo Cremonesi, ho trovato la porta di accesso verso via Gorini sbarrata.Sconsolata, mentre tentavo la discesa, pensavo già di scrivervi, ricordando che il corridoio è sempre pericolosamente al buio (non vi dico quando incrocio qualche ciclista lanciato senza luci...) e che dalle pensiline scende costantemente acqua, sapendo già che, probabilmente, l’appello sarebbe caduto nel vuoto.Ma sabato, leggendo il vostro giornale mi sono rianimata alle parole di Guerini: “Mi candido al Parlamento per aiutare la nostra terra”.E allora ecco subito il mio appello. “Dottor Guerini, le chiedo già un favore. Appena si sarà sistemato a Roma, passi da piazza di Spagna, dia un’occhiata alla bella scalinata che sta lì da secoli e veda se può far qualcosa di simile, senza esagerare, per la nostra di via Secondo Cremonesi. Se non è troppo mi piacerebbero anche le azalee in primavera. Per la fontana ai piedi della scala, non si preoccupi, quella c’è già. Ogni volta che vengono giù due gocce, proprio sulle strisce pedonali, in fondo alla scala, se ne forma una della stesse dimensioni e profondità”.Augurando ogni bene, aspetto fiduciosa.
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