Sara Casanova non ha scoperto nessuna opportunità

Primo giro elettorale di Sara Casanova e prima bugia. Reduce dalla partecipazione (senza alcun titolo istituzionale) alla visita dell’assessore regionale Cappellini per presentare il recupero della chiesa dell’ospedale vecchio, la candidata sindaco del centrodestra ha infatti sostenuto che il Comune avrebbe perso per colpa dell’amministrazione di centrosinistra un contributo di 200.000 euro della Fondazione Cariplo per il restauro del Torrione. È falso: ci furono ritardi nella rendicontazione dei lavori e la Fondazione decise inizialmente di revocare il contributo, ma il disguido è stato rapidamente superato ed il contributo è stato confermato, circostanza peraltro nota da luglio 2014.

Su una cosa la Casanova ha ragione: le risorse che le Fondazioni e la Regione mettono a disposizione sono opportunità importanti di finanziamento per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico (di cui Lodi è fortunatamente ricca), in un quadro caratterizzato da numerose esigenze e ridotti margini di investimento degli enti locali. Le amministrazioni di centrosinistra ne sono sempre state ben consapevoli e hanno usufruito di queste opportunità, presentando proposte interessanti e partecipando ai vari bandi con progetti correttamente impostati per essere ammessi al riparto dei fondi. Restando alla stretta attualità, per esempio, si sta concludendo in questi giorni il restauro degli affreschi della chiesa tardo barocca di Santa Chiara Nuova, in via delle Orfane, finanziata dalla Fondazione Cariplo con 100.000 euro; mentre nel 2015 la Regione aveva contribuito per 202.000 euro ai lavori di adeguamento antincendio del Teatro alle Vigne, finanziando inoltre per 125.000 euro la realizzazione della Cattedrale Vegetale. E ancora prima si potrebbero citare il risanamento strutturale dell’ex cavallerizza di via Fanfulla (1,9 milioni dalla Regione), la riqualificazione della Biblioteca Laudense (400.000 euro) e altro ancora. E dove non intervengono Fondazioni e Regione, il Comune ha saputo propiziare il contributo di sponsor privati (dai 100.000 euro del restauro dell’arco di Porta Cremona ai 90.000 di quello del “Belfagor”) e club service come Lions e Rotary (in particolare l’antica sacrestia dell’Incoronata).

Insomma, la Casanova non ha scoperto nessuna opportunità che già non si conoscesse e non sia stata colta; dovrà invece dimostrare la capacità concreta di mettere in campo nuove proposte e nuovi strumenti, al di là della fiducia che ha espresso nel “canale diretto con la Regione”, come se la vicinanza politica fosse garanzia di vantaggio nella distribuzione dei fondi pubblici, al posto del merito tecnico e delle graduatorie dei bandi.

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