Rischio sismico, Ital gas spieghi le sue misure di sicurezza

Apprendiamo dalla stampa locale che nei prossimi giorni vi sarà l’incontro tra Ital Gas Storage (Igs) e gli esponenti delle amministrazioni locali. L’auspicio è che sia un’occasione per saperne di più in merito alla pericolosità dell’immissione di gas nel serbatoio dell’ex giacimento di Cornegliano Laudense e della eventuale sismicità indotta dalla tecnologia connessa all’immissione medesima.Ben comprendiamo la necessità di Igs, che opera nella distribuzione del gas, di immagazzinare il prodotto in un contesto di compra-vendita soggetto a contratto col fornitore primario; presumiamo inoltre che si renda necessario ad Igs riuscire a stoccare quanto non viene consumato nella stagione estiva per soddisfare viceversa la crescente domanda durante i mesi invernali. Altresì è chiara la scelta di Cornegliano Laudense in quanto unico sito disponibile nel sottosuolo lodigiano, da quanto si evince dalla letteratura geologica (cfr. “I giacimenti gassiferi dell’Europa Occidentale”, Atti del Convegno tenutosi a Milano, 30 settembre-5 ottobre 1957”, editi in Roma nel 1959 a cura dell’Accademia Nazionale dei Lincei).Proprio la letteratura di settore però evidenzia come l’area di Cornegliano, Caviaga, Casalpusterlengo e Cremona sud sia interessata da un regime cosiddetto tettonico compressivo attivo, dunque soggetta a terremoti di magnitudo da 3 a 5 Mw, con epicentro tra i 5000 ed i 10000 metri. Quindi la domanda legittima è: vi può essere una relazione di nesso causale tra attività di immissione gas ed evento sismico?Ci viene in parte in soccorso il rapporto Ichese (acronimo di International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in Emilia Region), frutto di indagini iniziate nel 2013 a seguito del sisma in Emilia. Nelle ultime pagine si afferma: «L’attuale stato delle conoscenze e l’interpretazione di tutte le informazioni raccolte ed elaborate non permettono di escludere, ma anche di provare, la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi possano aver contribuito … a innescare l’attività sismica del 2012 in Emilia» (p. 195).Nella pagina successiva del citato rapporto le raccomandazioni per chi opera mediante attività estrattiva (e di riflesso anche per quella di immissione) sono chiare; le facciamo nostre, chiedendo al contempo ad Igs quali misure di sicurezza verranno messe in atto per l’impianto di Cornegliano Laudense: «Le attività… devono essere accompagnate da reti di monitoraggio ad alta tecnologia finalizzate a seguire l’evoluzione nel tempo dei tre aspetti fondamentali: l’attività microsismica, le deformazioni del suolo e la pressione di poro. Queste reti dovrebbero essere messe in funzione al più presto, già quando si attende la concessione …».In attesa che vengano resi pubblici i chiarimenti richiesti ad IGS ci proponiamo di ritornare sull’argomento.

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