Ricevo “Il Cittadino” solo un paio di volte alla settimana

Gentile direttore, è prossima la scadenza del mio abbonamento al “Cittadino“ e mi trovo costretta a decidere sul suo rinnovo. Infatti da circa due mesi il giornale mi viene recapitato da Poste Italiane solo saltuariamente. Mentre il numero del sabato arriva regolarmente portato da un incaricato, durante la settimana il postino mi consegna “Il Cittadino” solo un paio di volte.

Recandomi in redazione, mi vengono gentilmente fornite le copie non pervenute, ma questa non è una soluzione! Che fine fanno i numeri mai consegnati al destinatario?

Affezionata lettrice da molti anni, “Il Cittadino” è diventato per me un amico e mi dispiacerebbe molto dover rinunciare ad abbonarmi, perché trovo sul suo giornale un’informazione attenta e oggettiva di quanto avviene nella nostra provincia.

Con molta cordialità

Maria Ester CroceCorte Palasio (Lodi)

Gentile signora, le proteste che riceviamo sulla mancata consegna dei giornali sono quotidiane. Ne siamo profondamente dispiaciuti. È una distribuzione che funziona a macchie di leopardo: dove c’è un postino coscienzioso non c’è il minimo problema, in altri casi, invece, è un vero disastro. Citiamo, per tutti, quanto capitato nelle scorse settimane al dottor Tino Gipponi.

Anni fa, subbisati dalle proteste per la mancata consegna del nostro giornale, siamo arrivati a presentare un esposto per interruzione di pubblico servizio alla Procura della Repubblica di Lodi, che bellamente l’archiviò, salvo poi lamentarsi, poco tempo dopo, sulla mancata consegna delle copie del “Cittadino” agli uffici del Palazzo di giustizia.

Il disservizio acquista tinte drammatiche nella giornata del sabato, quando a occuparsi della distribuzione non è più Poste Italiane, ma società private incaricate dalle Poste. In particolare nella zona compresa tra Borghetto, Graffignana e San Colombano “Il Cittadino“ del sabato viene recapitato quando pare e piace a questi privati distributori: a nulla sono valse finora le nostre proteste, sia con la società incaricata del servizio che con i dirigenti di Poste Italiane. Se c’è chi è pagato per svolgere un incarico e non lo fa come dovrebbe, si trovi un sostituto: così funziona nel settore privato.

E non è finita. È di una settimana fa la protesta di un’associazione numismatica lodigiana che negli uffici postali non riesce più a trovare neppure le ultime emissioni dei francobolli da collezionare.

Il problema, purtroppo, è che oggi le Poste si sono buttate sui settori bancari e finanziari, sulla vendita dei libri e su mille altri prodotti che nulla hanno a che fare con il nome che portano.

Se c’è l’intenzione di abbandonare per sempre la distribuzione della posta, è meglio che lo mettano in chiaro subito: ma a quel punto lo Stato italiano - ossia noi contribuenti - la smetta per sempre di foraggiare un ente che ha deciso di abbandonare le finalità per le quali è stato costituito.

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