Questa è la mazzata finale a un territorio già compromesso

Egr. dott. Fabio Terragni, amministratore delegato di Tangenziale Esterna SpA, dopo aver letto il suo intervento su “il Cittadino” del 16 gennaio mi sento in dovere, come residente in uno dei comuni dove è previsto il passaggio della teem (tangenziale est esterna di Milano) di portare il mio contributo per chiarire alcune cose trattate nell’articolo in modo alquanto evasivo. Questo perché un più ampio numero di cittadini del lodigiano e del milanese, non solamente quelli dei comuni interessati al progetto teem, possano venire a conoscenza dei fatti in modo completo. Per non appesantire il mio intervento cercherò di essere il più breve possibile, suddividendo gli argomenti che Lei ha esposto, anche se avrei idee e materiale per riempire più di una pagina del giornale.- Pare che la tangenziale sia di interesse strategico, tanto da ricevere fondi pubblici europei, perché farebbe parte del “corridoio 5” (Lei non lo dice, ma intuisco sia la tratta autostradale Lisbona-Kiev).Per poter attingere a fondi ci devono essere state delle richieste. Quindi dall’Italia qualcuno ha espressamente fatto domanda “inventandosi” la teem, la Bre.Be.Mi, la Pedemontana e la toem (tangenziale ovest esterna Milano), ma questo ente o ministero non si è accorto, o ha fatto finta di non vedere, che esiste già l’autostrada Torino-Piacenza-Brescia che assolve benissimo la funzione di tratto del corridoio 5, evitando oltretutto il nodo di Milano. Se serve “il corridoio”, la Torino-Piacenza-Brescia è pronta ad esserlo, senza gli intasamenti del capoluogo lombardo, agevolando di molto il passaggio da Lisbona a Kiev, perché non è necessario che tutto il traffico passi forzatamente da Milano. A Milano dovrebbe essere indirizzato solo il traffico destinato alla città e alle zone limitrofe. Con il tragitto alternativo, via Piacenza (lungo solo una decina di chilometri in più rispetto il passaggio da Milano, ma con notevole risparmio di tempo e carburante), consigliato e segnalato adeguatamente al traffico commerciale, diventano inutili la teem, la toem e la Bre.Be.Mi. E non servirebbero nemmeno i fondi per queste strade. I finanziamenti europei potrebbero invece essere destinati a migliorare la rete ferroviaria, non solo lombarda, per poter arrivare in breve tempo a offrire un servizio veramente “europeo”, moderno, efficiente, puntuale.Ma nel nostro caso l’impressione è che si sia puntato direttamente ai fondi mettendo in seguito i progetti teem, Bre.Be.Mi. e toem a motivare, indipendentemente dalla loro utilità, le richieste di finanziamento. - Il sondaggio del 2004 con risultati da plebiscito. Per esperienza posso testimoniarLe che i risultati di un qualsiasi sondaggio danno al committente la risposta che questo vuole ottenere. Mi spiego. Alla ipotetica domanda: “Lei sarebbe favorevole alla costruzione di una nuova autostrada che possa liberare le strade locali dagli intasamenti?” Si avrebbe certamente una risposta positiva, un plebiscito, così come è stato ottenuto. Ma la domanda corretta da porre, nel 2004 od oggi, sarebbe: “Ai margini del suo paese passerà un’autostrada sulla quale transiteranno 70.000 veicoli al giorno. È favorevole o contrario?”. Lascio a Lei immaginare i risultati.- I dati eloquenti. 70.000 veicoli al giorno in meno sulle tangenziali di Milano, corrispondono a 70.000 veicoli sulla teem, quindi 70.000 veicoli in più nel territorio attraversato. Egregio dott. Terragni, Lei si è “dimenticato” di indicare quanti chilogrammi di emissioni inquinanti verranno prodotti e scaricati nell’aria e questo dimostra la volontà di alterare la realtà delle cose. Non si fa alcun accenno all’inquinamento acustico, alla cementificazione di terreni agricoli di pregio (centinaia di ettari), alla devastazione di un territorio che comprende cascine, aziende agricole, canali irrigui secolari. Ciò contrasta nettamente con l’affermazione: “… che TE (Tangenziale Esterna SpA) s’è sempre dimostrata così contraria all’erosione indiscriminata del territorio da auspicare l’adozione di strumenti di pianificazione urbanistica di impronta sovracomunale”. C’è una contraddizione di fondo in questo, dopo la distruzione di un ampio territorio si fanno interventi palliativi per nascondere i danni prodotti. Magari in Comuni che non sono nel tracciato della teem, ma che vengono compensati, in cambio del consenso per la stessa teem, con tangenziali, nuove bretelle, ponti, riqualificazioni della viabilità. Non è TE che deve fare queste opere. Esistono le amministrazioni provinciali o regionali alle quali competono i lavori pubblici e alle quali andrebbero indirizzati i finanziamenti, europei o statali, che invece prendono altri percorsi.- Expo 2015. È diventata la formula magica di ogni opera, piccola o grande, in progetto o semplicemente pensata. Abbiamo ben presente i tempi della burocrazia italiana, già oggi siamo in ritardo e sarà molto difficile arrivare in tempo all’appuntamento. Vengono erogati fondi pubblici a pioggia, ma diversi interventi finanziati non arriveranno mai alla conclusione. I campionati mondiali di Calcio Italia 90 non sono poi tanto lontani, anche nella nostra zona abbiamo avuto alberghi e altre strutture iniziate e mai finite, con capitali pubblici spariti nel labirinto burocratico e speculativo.Visto quello che sta succedendo in questi periodi nelle amministrazioni pubbliche, nella Bre.Be.Mi, per lo smaltimento di rifiuti tossici, non è cambiato molto da allora: il pericolo è dietro l’angolo e improvvisamente può arrivare. L’Expo è solo un pretesto per la teem, un tentativo in più per cercare di convincere dell’utilità di un’opera che invece è solo la mazzata finale a un territorio già compromesso, che viceversa deve essere salvato e valorizzato per tutte le cose belle che ancora possiede. Oggi servono opere veramente “pulite”: potenziamento delle ferrovie, con nuove linee per passeggeri e per merci. Riorganizzazione dei mezzi pubblici con percorsi più razionali, che coprano al meglio i territori e che permettano ai pendolari di raggiungere agevolmente Milano. Prolungamento delle linee della metropolitana sino a Paullo e Vimercate. Ristrutturazione di edifici pubblici quali scuole e ospedali. Molti posti di lavoro possono nascere con l’inizio di progetti veramente utili al territorio e alla gente che ci vive (non esistono solo quelli promessi dalla teem), la scelta va fatta sulle opere e lì, con i risultati ottenuti, si assicura un futuro più vivibile, con servizi essenziali e con minori possibilità di inquinamento di ogni tipo.Oggi è il tempo della consapevolezza, le persone sono più attente ai fatti che succedono attorno ad esse e si rendono conto di avere l’opportunità di decidere il proprio domani, reagendo alle ingiustizie, ai sotterfugi e alle imposizioni, lottando per un mondo migliore.Distinti saluti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA