Quanta acqua pubblica utilizza il mio vicino nella piscina

Egregio direttore, sono giunto ad abitare da qualche anno in una località del Sudmilano che La pregherei di mantenere segreta, così come il mio nome e cognome, che allego alla presente ma che La prego di non pubblicare, e il motivo è questo. A fianco della mia villetta ce n’è un’altra dove i miei vicini di casa hanno fatto installare una piscina, la cui acqua viene cambiata un giorno si e uno no. Le lascio immaginare l’immenso spreco di acqua pubblica che si registra ogni volta. Quando, in occasione del recente referendum sull’acqua pubblica, assistevo ai dibattiti televisivi nei quali gli intervenuti si appellavano al fatto che non ci fosse spreco d’acqua, “bene prezioso” e “oro blu”, a me veniva in mente il mio vicino di casa. Si parla tanto, in queste settimane, di bollette dell’acqua e di rincari. Io credo che si occupa di acqua debba incominciare a ragionare su bollette diversificate. Chi è in possesso di una piscina significa che naviga in buona salute economica e può tranquillamente permettersi di pagare anche un doveroso rincaro dell’acqua potabile. Riempire una grande piscina un giorno sì e uno no, dall’inizio di giugno a metà settembre, in questa situazione come quella dell’ambiente italiano, è una vergogna. Anche i Comuni incomincino ad impostare le loro tasse su un “redditometro”: chi ha beni di lusso, tipo piscine, barche al mare o suv di grossa cilindrata, paghi tasse superiori a quelli della gente comune.

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