Eravamo 500 alberi, molti di noi avevano più di cento anni, ma tutti ci eravamo conservati sani e rigogliosi fino a qualche giorno fa, fino a quando hanno deciso di abbatterci. Siamo cresciuti lungo i campi e i fossi di San Fiorano regalando al nostro territorio la bellezza delle nostre fronde; per anni e anni abbiamo accolto il riposo degli uccelli e rinfrescato l’aria; abbiamo accompagnato le camminate o anche solo il passaggio distratto di tanti di voi lungo le strade dei nostri paesi.Abbiamo visto passare le stagioni e gli uomini offrendo sempre tutta la ricchezza di cui siamo capaci. Tra di noi c’erano querce secolari, noci americane e persino un raro esemplare di Gleditsia e moltissimi di noi avevano una circonferenza di 4/5 metri, eppure sembra che non avessimo abbastanza pregio per essere difesi e risparmiati dall’insensibilità e dall’arroganza di chi ha voluto sottrarci al bene comune per l’esosa volontà di conquistare nuovi spazi da coltivare avidamente. Purtroppo la campagna non è più considerata per la sua bellezza e la sua ricchezza naturale ma è vista solo come terra da sfruttare.La prossima volta che vi capiterà di passare lungo un campo, se ancora ci sono degli alberi ad ornare l’orizzonte, provate a immaginare il vuoto desolante che osservereste se quei silenziosi abitanti della natura venissero cancellati. Se volete vedere cosa ci è capitato provate poi a passare lungo la strada provinciale tra San Fiorano e Corno Giovine: vedrete i resti dei nostri tronchi mozzati ed il deserto che è rimasto. Se anche a voi si stringerà un po’ il cuore o se si solleverà un moto di indignazione, non permettete che ad altri alberi succeda quello che è successo a noi. Per noi potete esprimere il vostro dissenso, perché per il beneficio di pochi sono stati tolti a tutti salute e paesaggio.Gli alberi che non ci sono più e i cittadini che li rimpiangono
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