Prospettive di sviluppo per i cittadini e i territori

Anche io, lunedì sera, sono stato a Lodi all’iniziativa organizzata dal quotidiano Il Cittadino per un confronto sul futuro del Cremasco e del Lodigiano.

Una serata ben riuscita, nella quale si è potuto discutere di merito, senza preclusioni. E già questo è qualcosa che fa bene alla politica e ai territori.

Una premessa: i ragionamenti non devono essere sostenuti da spinte divisive, ma esclusivamente da prospettive di progetti di sviluppo seri e concreti a vantaggio dai territori.

L’ipotesi che il Cremasco e il Lodigiano possano ragionare insieme in ottica di area vasta, è una prospettiva seria e solida, che può vedere insieme un progetto di sviluppo comune, avendo molte caratteristiche simili, a partire da quelle socio-economiche. Ad esempio, i nuovi collegi elettorali, sono stati modificati proprio su questi dati.

Al di là di ciò che accadrà, si sono gettate le basi per un confronto per nulla scontato.

Anche come segretario provinciale del PD di Cremona vedo con favore questa interlocuzione, perché parto da un dato: se il referendum di ottobre passerà, le province non ci saranno più.

Se così sarà bisogna pensare al futuro dei territori seguendo il criterio dell’omogeneità, sulla quale costruire progetti di sviluppo, senza seguire gli attuali confini provinciali.

Nell’ipotesi di un’area vasta di Cremona e Mantova le possibilità di un grande sviluppo comune ci sono tutte: i porti, gli aspetti culturali, l’esigenza di alcune infrastrutture che colleghino le due principali città e il potenziamento della linea Mantova-Cremona-Codogno.

Prospettive ed opere che però sono distanti dal Cremasco, che deve e può immaginare un futuro diverso, perché ha necessità e peculiarità diverse. Un futuro, perchè no, proprio insieme a Lodi.

Gli aspetti divisivi, per tanto, non possono e non devono influenzare il ragionamento di merito che, al contrario, va basato sull’omogeneità reale dei territori, e sulle loro strategie di sviluppo comune. Prospettive di sviluppo a vantaggio dei cittadini e dei territori, in ottica di servizi, di lavoro, di qualità della vita.

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