Prigionieri in cascina, non siamo più disposti a sopportare

Da anni la proprietà della Cascina Cantonale di Somaglia subisce continue e incessanti vessazioni da parte di istituzioni pubbliche e private. Tutto è iniziato con l’espropriazione obbligata dei nostri terreni agricoli per dar luogo alla costruzione della terza corsia dell’ autostrada Al. Trascorso un anno dal primo esproprio, fummo informati dai dirigenti Autostrade di un secondo esproprio, tra l’altro non liquidato, la cui rivalsa era di competenza del Comune di Somaglia: non fummo nemmeno ricevuti dal Sindaco di Somaglia. A nostra insaputa hanno abbattuto un ponte e la relativa strada che conduceva alle nostre proprietà agricole a cui ancora oggi non possiamo accedere, trovandosi tra l’altro tra l’autostrada e la ferrovia. Non solo il danno, peraltro mai risarcito dalla Società autostrade, ma anche la beffa di dovervi pagare le tasse della bonifica nonostante non possano essere coltivate. Vogliamo parlare delle barriere antirumore mai costruite quando la ferrovia transita a 60 metri dalle nostre abitazioni? E perché solo nei nostri confronti? E che dire della nuova strada provinciale 223 che invade il marciapiede delle nostre abitazioni con la piacevole sensazione di percepire il passaggio di auto e moto che sfrecciano a 200 km orari - nonostante il divieto dei 70 km orari - come se ci passassero in casa? E questo per favorire alcuni a nostro danno. Un progetto veramente degno di un “genius loci”... La situazione è diventata intollerabile e non siamo più disposti a Sopportarla. Amministratori del Comune di Somaglia e della Provincia di Lodi, Dirigenti della Società Autostrade Al VERGOGNATEVI

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