Rubriche/Lettere
Giovedì 28 Giugno 2012
Piste ciclabili, in futuro uno stop alle staccionate di legno
Gentile Direttore, eccomi nuovamente a chiederLe spazio per rispondere volentieri a una nuova sollecitazione dei sempre attenti lettori del Suo quotidiano. Stavolta in particolare il tema è quello delle piste ciclabili e della manutenzione delle staccionate in legno che le delimitano. Appunti sullo stato di quelle piste sono arrivati prima da una lettera a firma del signor Matteo Piacentini (“Perdono pezzi le staccionate delle ciclabili”, pubblicata il 25 giugno) e poi da uno scritto del signor Pietro Malusardi (“Piste ciclabili, le staccionate si staccano”, pubblicato il 26 giugno). Subito una conferma: in molti tratti la situazione è purtroppo quella descritta, con il legno che a causa del clima umido del nostro territorio o anche in specifici casi per un non corretto trattamento all’origine si è gonfiato e deteriorato (come succede normalmente al legno). In altri casi al comportamento del legno agli agenti atmosferici si accompagna l’azione demolitrice dei soliti vandali, addirittura in taluni casi, con l’asportazione delle staccionate per chissà quali altri scopi. Subito però anche una doverosa rassicurazione: la Provincia non assiste immobile al degrado, ma anzi interviene periodicamente per la sistemazione e la messa in sicurezza delle centinaia di chilometri di ciclopedonali presenti sul territorio.Proprio perché si tratta di un patrimonio così consistente sono certa che anche i suoi lettori comprenderanno che non è facile provvedere sempre, ovunque e subito. L’Unità operativa Strade annualmente predispone un piano di manutenzioni che cerca di interessare gradualmente la maggior parte della rete, ma i sempre più ridotti trasferimenti statali alla Provincia e la sempre più risicata disponibilità di risorse proprie non aiutano a mettere in campo interventi massicci e su larga scala.E allora il buon senso ci suggerisce che dobbiamo agire su due fronti: quello della gestione il più possibile oculata del denaro a disposizione e quello non meno importante di una progettazione delle future piste ciclopedonali diversa che tenga conto dell’utilizzo di materiali esteticamente meno pregiati ma che garantiscono risposte migliori in termini di manutenzione, durata e sicurezza. Dovendo limitare gli investimenti sulle manutenzioni e nel contempo garantire la percorribilità in sicurezza gli interventi saranno focalizzati secondo una scala di priorità, che, nello specifico, privilegia la sistemazione del fondo delle piste, il rifacimento della segnaletica verticale e orizzontale, l’istallazione della segnaletica d’indicazione e altro ancora. Gli interventi riguardano però anche la sostituzione puntuale di tratti di staccionate che nella maggior parte dei casi hanno semplicemente lo scopo di delimitare un percorso, definire quei punti ove la presenza di ostacoli (fossi, scarpate, manufatti) può creare potenziale pericolo ai ciclo pedoni il tutto ciò nel rispetto dei vincoli ambientali, al fine di un corretto inserimento nell’ambiente naturale circostante. Ciò non toglie che la Provincia stia già (ma sarebbe più corretto dire “sempre”) intervenendo anche sull’estetica delle piste, ma con le citate ristrettezze economiche non possiamo arrivare ovunque.Per il futuro questa Amministrazione ha attivato da tempo una riflessione sull’utilizzo di tipologie diverse di barriere a protezione delle piste, che durino di più e necessitino di minor cura. Sul tavolo ci sono sicuramente soluzioni diverse, tutte tecnicamente fattibili. Dalle barriere realizzate con pvc riciclato, anch’esse di colore marrone o barriere in acciaio ricoperte da una pellicola che riproduca i disegni del legno o forse più opportunamente barriere in acciaio corten che garantiscono un corretto inserimento paesistico ambientale così come avviene già da tempo nei paesi montani .Caro Direttore, vorrei dunque rassicurare i suoi lettori sull’attenzione che sempre questa Amministrazione provinciale pone non solo ai percorsi ciclopedonali ma all’intera rete infrastrutturale del territorio lodigiano e sul fatto che essa non verrà meno nemmeno nei prossimi anni. Con un occhio alle priorità e alla miglior gestione possibile del denaro dei cittadini.Cordiali saluti.
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