Perplessità e dubbi sul grado di civiltà della comunità

Gentile direttore,a seguito della recente pubblicazione della lettera dell’Associazione Amici Animali, l’Oasi del Micio Felice desidera ancora una volta contribuire all’azione di sensibilizzazione per la tutela delle colonie feline presenti sul territorio di Lodi ma, questa volta, con uno sguardo più ampio, rivolto anche alla gestione ed alla reale fruibilità di idonee aree di sgambatura per i nostri fedeli amici a quattro zampe.Non più tardi di qualche settimana fa, nell’occasione dell’avvenuto abbandono di due cucciolate di micini nei pressi della struttura, l’Oasi del Micio Felice segnalava l’accaduto, con l’auspicio di una diminuzione degli abbandoni, nella realtà frustrato dalla recente denuncia dall’associazione sopra citata. Purtroppo, nonostante le cure e le attenzioni riservate ai nuovi ospiti, alcuni sono recentemente deceduti, con lo sconforto di noi volontari. Sentimento talvolta ingenerato oltre che da “inutili”, nonché costosi sforzi materiali, dal coinvolgimento emotivo ed affettivo spesso tradito e ferito. Nondimeno, il lascito nauseabondo di rifiuti anche inquinanti nei pressi della struttura, continua senza sosta, come agevolmente rilevabile dall’immagine riportata. Della pratica degli abbandoni selvaggi non vi è nulla da aggiungere, oltre a quanto già condiviso e più volte denunciato da molti cittadini. Stupisce, invece, l’intervento regressivo realizzato dalla Regione Lombardia sul piano normativo, in materia di tutela dei diritti degli animali. Ci si riferisce, in particolare, alle novelle recate al Titolo VIII del l. r. 33/2009 (l. randagismo), per cui interi articoli sulla tutela dei gatti, nonché sugli interventi sanitari a carico ASL e molti altri sono stati stralciati. Poco rassicurante lo stralcio di interi passaggi normativi dal T.U. 33/2009, nell’intenzione di trasfonderli in un futuribile regolamento applicativo. Infatti, venendo meno principi fondamentali, è legittimo domandarsi che cosa si intenda dettagliare successivamente; il prossimo autunno sarà comunque il banco di prova per la redazione del regolamento in parola. Purtroppo, l’inciviltà di non pochi cittadini, nonché la superficialità di chi nelle istituzioni dovrebbe assicurare strumenti normativi sempre più efficaci per la tutela degli animali, inducono a perplessità e dubbi sul reale grado di civiltà maturato nella nostra comunità.Tralasciando di riproporre le già denunciate e note inadempienze del Comune di Lodi (con la sostanziale inattuazione del regolamento comunale in materia, adottato con deliberazione 12/2010), ci limitiamo, ora, a qualche considerazione sullo stato di manutenzione e la disponibilità di aree di sgambatura riservate ai nostri cani. L’esiguo numero e la loro dislocazione rende difficoltosa se non impossibile a molti la loro fruizione e, quando possibile, nella carenza di servizi minimi o condizioni favorevoli: assenza di illuminazione, di manto erboso minimamente curato ovunque, così da rendere poltiglia o polvere l’area di stazionamento, mancata o incongrua disinfestazione, con conseguente disagio per animali e proprietari, mancanza di panchine razionalmente disposte, l’assenza di punti d’erogazione di acqua corrente, di spazi ombrosi, nonché di idonei dispositivi per la raccolta di deieizioni canine. A tale incuria si accompagna la scarsità di siffatti raccoglitori in tutta la città, tanto da costringere all’uso di cestini sempre più rari e debordanti d’ogni rifiuto. Inoltre, come accennato, l’attuale distribuzione delle aree citate ne esclude la fruibilità da quanti abitano, ad esempio, il centro città, zona San Bernardo ed altre ancora. Purtroppo, l’assenza di una normativa regionale che fissi caratteristiche standard, quanto ad arredo e servizi minimi da assicuarare per ogni area riservata ai cani, favorisce il disimpegno dell’Amministrazione e la diversità di condizioni ambientali di detti spazi. Ben diversa la situazione in altre Regioni del Paese (Emilia Romagna) dove, detta normazione, garantisce un servizio uniforme e di altro livello.Chi scrive, ed i volontari tutti, rivolgono l’ennesimo appello, ora, ai futuri amministratori della città, perché anche le questioni qui sollevate, come altre in precedenza, possano trovare interessato riscontro a beneficio di quanti hanno a cuore il decoro urbano ed il benessere dei suoi abitanti.

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