Perdere la scuola avrebbe un impatto negativo sul paese

Al Sindaco di Caselle Landi, Piero Luigi Bianchi.Desideriamo rispondere alla Sua lettera pubblicata lo scorso venerdì 15 Febbraio su «Il Cittadino», in quanto riteniamo che il tono quasi accusatorio riservatoci ed alcune osservazioni in essa contenute meritino una giusta replica.Capirà che quando un genitore interviene, durante un incontro nel quale si sta discutendo del futuro dei propri figli, non sempre considera le reazioni che la pubblicazione su un quotidiano del proprio commento potrebbero suscitare.Il riferimento fatto da uno dei genitori presenti all’incontro circa la possibilità di «eventi calamitosi» sul territorio di Caselle Landi e ripreso nell’articolo pubblicato il giorno precedente alla Sua lettera sul «Il Cittadino» l’ha giustamente colpita, ma si è trattato di una osservazione al margine delle tante emerse durante la discussione. Tra queste osservazioni non figuravano però quelle da Lei menzionate e riguardo alle quali abbiamo colto un certo risentimento verso la nostra Comunità, risentimento che speriamo non sia sua volontà trasmettere agli abitanti di Caselle Landi e degli altri comuni chiamati in causa (Meleti e Maccastorna).Nessuno dei genitori presenti all’incontro si è mai sognato di attribuire alla gente della comunità di Caselle Landi, la responsabilità delle difficoltà che Castelnuovo Bocca D’Adda sta attraversando riguardo all’argomento «Scuola».Così come nessuno ha mai dubitato del fatto che la Sua Amministrazione ritenga la sicurezza della popolazione, in particolare dei bambini, una priorità assoluta. Siamo coscienti che le cause dell’attuale situazione vadano ricercate nel passato tuttavia la gente comune, ci permetta, è solita preoccuparsi principalmente del presente e del futuro, ed è questo che i genitori di Castelnuovo stanno facendo. Non intendiamo più accettare che discorsi su «scelte prese delle Amministrazioni passate» e su loro responsabilità più o meno «certe», siano utilizzate come pretesto per giustificare altre scelte di oggi, operate o anche solo suggerite da altri a discapito della comunità di Castelnuovo Bocca D’Adda e dei sui figli. È vero, durante l’incontro si è parlato di rischi, i riferimenti tuttavia erano più che altro al tratto di argine che separa i nostri Comuni, sul quale quotidianamente il pulmino con i nostri figli dovrebbe transitare, anche in inverno, incrociando altri mezzi, agricoli e non solo (su di una strada neppure a doppia corsia). Qualcuno, che non citiamo perché riteniamo doveroso tenerci al di fuori del dialogo tra Amministratori Comunali, ha risposto sempre attraverso una lettera a «Il Cittadino» che fino ad oggi nessuno di Castelnuovo si è mai «formalmente» preoccupato di questo rischio. Noi genitori dovremmo dunque ritenere oggi questo rischio accettabile? Oppure si tratta di un invito a denunciare formalmente la cosa per evitarlo? Non abbiamo capito...Altro argomento trattato è stata la difficoltà di far raggiungere il plesso di Caselle Landi ad eventuali altre persone (nonni, zii, fratelli maggiori non patentati ecc.), che supportano i genitori che lavorano, nella gestione dei figli. Di fronte a tale prevista difficoltà, alcuni genitori stanno valutando la possibilità di portare i propri figli presso plessi appartenenti ad altri Istituti Scolastici, accanto al proprio posto di lavoro (Codogno, Monticelli d’Ongina, Caorso ecc.), pur coscienti di possibili ripercussioni affettive sui bambini più piccoli, già legati ai compagni di sempre. Tutti ci auguriamo che chi attualmente si trova nella posizione di prendere decisioni (la Direzione Scolastica dell’ambito territoriale di Lodi), vorrà tener conto anche di questi aspetti quando si tratterà di fare scelte radicali sul plesso di Castelnuovo, magari in ragione della sola mancanza di qualche unità per raggiungere il numero di bambini per classe previsto dalla Legge (che si parli di scuola primaria o secondaria di I° grado).Riguardo alla professionalità dei docenti delle scuole di Caselle Landi, da Lei giustamente sottolineato, molti di noi genitori hanno frequentato le scuole presso il plesso di Castelnuovo e come è successo a Lei, hanno avuto la fortuna di incontrare insegnanti preparati ed appassionati, cosa che con piacere vediamo accadere anche oggi ai nostri bambini. Allo stesso modo vogliamo ricordare a Lei ed ai gentili Lettori, che gli studenti delle scuole di Castelnuovo possono partecipare alle attività della nostra attivissima società sportiva (4 squadre di pallavolo, 6 di calcio ed un gruppo podistico recentemente premiato) che oggi conta 140 ragazzi iscritti, di età compresa tra i 4 ed i 25 anni e tra i quali già figurano ragazzi di Meleti e di Caselle Landi. Possiamo garantirLe con orgoglio che sport (ed amicizia) sono ampliamente a disposizione anche di chi vive e frequenta il nostro paese e le nostre scuole.È vero, che oggi molti bambini provenienti da Meleti e Maccastorna frequentano la scuola a Caselle Landi, ma questo anche (ed a questo punto forse «solamente») perché così è da alcuni decenni ed a volte sembra o viene fatto sembrare poco conveniente scegliere diversamente.Sindaco Bianchi, quando si parla di sopravvivenza di una comunità non ci pare corretto parlare di «localismi di corto respiro»; sicuramente comprende che il perdere la scuola avrebbe un impatto fortemente negativo su un paese, Castelnuovo, nel quale sono stati da sempre fatti sforzi enormi in termini di coesione sociale. Del resto anche Lei nella sua lettera titolata «Non capisco la reazione dei genitori» cerca in ogni modo di dar lustro alla scuola di Caselle Landi, elogiandone sicurezza e qualità dei servizi ed invitando gli abitanti ed Amministrazioni di Meleti e Maccastorna a rinnovare la propria fiducia in essa.Riconoscerà, dunque, che sia lecito da parte di noi genitori far di tutto per fronteggiare l’emergenza in essere, invitando i nostri «vicini» a considerare i vantaggi di un’ eventuale iscrizione dei propri figli presso il plesso di Castelnuovo Bocca D’Adda, già dal primo anno della scuola dell’infanzia.Riteniamo che, più in generale, il discorso sarebbe da affrontare a livello territoriale, condividendo nel modo quanto più trasparente possibile le informazioni sul numero di bambini disposti ad iscriversi presso ciascun plesso ed attivandosi affinché ogni Comune possa continuare a godere di un servizio fondamentale come quello di una propria scuola.In tutta onestà l’attuale gestione dell’argomento da parte delle Amministrazioni di alcuni Comuni del Basso Lodigiano ci pare una «guerra tra poveri». Invitiamo pertanto tutte le Amministrazioni Comunali coinvolte a riflettere su questa triste situazione ed a fare tutto quanto sia possibile affinché ogni scuola possa continuare ad esistere e funzionare al meglio, per la tranquillità di genitori ma soprattutto per il bene dei bambini.Distinti saluti,

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