Perché togliere all’Olmo l’unico punto di aggregazione?

“Gioielli in vendita per fare cassa”- era questo il titolo apparso sul “Cittadino” di martedì 5 giugno 2012; e nell’elenco dei beni che il Comune di Lodi intende dismettere leggo, con non poco stupore e totale disappunto, immobili quali: villa Igea, ex asilo Bulloni e per l’appunto il Centro Civico dell’Olmo (ora adibito ad alloggio abitativo temporaneo per profughi). Senza entrare nel merito della pur complessa partita relativa al rispetto dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità rilevo come tale scelta, a mio avviso incomprensibile, sia lesiva di un interesse pubblico diffuso e quindi contrario ai principi di amministrazione del bene comune. Nello specifico voler privare alla collettività e cittadinanza della frazione Olmo l’unico punto aggregativo esistente (oggetto di recente ad un intervento straordinario di ristrutturazione) è una scelta sostanzialmente sbagliata, miope e contraria ad ogni logica. Sarebbe al contrario doveroso non solo mantenere di fatto l’esistente, ma investire in servizi adeguati ed opere pubbliche a tutt’oggi mancanti quali: adeguati spazi per la sosta di autovetture, strade di servizio ai nuovi nuclei abitativi, aree verdi attrezzate ed interventi puntuali di manutenzione ordinaria. Opere da molti anni più volte promesse e mai realizzate. Il cittadino non ha solo doveri, bensì legittimi diritti a cui l’Amministrazione Comunale deve corrispondere con azioni concrete diverse da quelle nel caso prospettate. L’auspicio è in un rapido ripensamento che sappia tutelare realmente l’interesse pubblico. A sostegno di quanto sopra esposto ricorreremo ad iniziative pubbliche e di raccolta firme, mirate alla salvaguardia di un patrimonio storico che con tanta fatica e dispendio di energie abbiamo recuperato e volto a servizio della nostra comunità.Cordiali saluti.

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