Eg. Sig. Direttore, le chiediamo cortesemente di pubblicare questa nostra, al fine di poter rendere delucidazioni ai nostri associati in merito a quanto sta accadendo rispetto al tanto agognato nuovo piano faunistico della Provincia di Lodi. Dopo due anni di riunioni e di passaggi formali ed informali con l’amministrazione provinciale e con i tecnici incaricati degli studi, finalmente, martedì 29/05/2012, ci è stato presentato una parte del futuro piano faunistico venatorio provinciale.Quanto ci è stato proposto è esattamente il frutto di tecnicismi che, per quanto riguarda la suddivisione del territorio in due ambiti territoriali della caccia, sorpassa a piè pari quelle che sono state le più volte motivate richieste da parte delle associazioni venatorie più rappresentative del lodigiano, che ormai da anni chiedono un solo ATC in Provincia di Lodi. Dobbiamo quindi dedurre che i tecnicismi superano il buon senso, superano le maggioranze associative e le volontà dei loro associati che resteranno coinvolti, loro malgrado, dai risultati di questa relazione tecnica.Persone che dovranno coesistere (per quanto tempo non è possibile determinare) con quanto si andrà a deliberare in Consiglio Provinciale e che sarà in contrasto con quello da loro più volte richiesto.La domanda che ci perviene con più enfasi è: “Al fine di produrre questo studio, non è stato possibile tenere in considerazione le istanze emerse da parte delle associazioni e pertanto, svolgere un lavoro in relazione a determinate tematiche desiderate?”.La risposta che dobbiamo ora dare è: non c’è stata la volontà politica di basare e quindi sviluppare lo studio rispetto a specifici binari che avessero anche, e non solo, determinato caratteristiche di progresso per il mondo venatorio locale.Tutto questo è dovuto per pura informazione ai nostri associati che, delusi nelle loro aspettative, sicuramente avranno modo di dimostrare il loro dissenso.
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