Perché il Comune non ha fatto nulla per tutelare l’edificio?

motivazioni per cui gli uffici e le persone responsabili autorizzavano la demolizione dell’ex stazione di servizio Agip di Piazzale 3 Agosto. Ad oggi sono ancora in attesa della risposta ma nel frattempo inoltro al Cittadino la lettera convinto che il mio pensiero sia condiviso da non pochi cittadini.“Alcuni mesi fa, quando attorno all’ex stazione di servizio Agip venne delimitata l’area di cantiere, finalmente iniziai a sperare, come penso molti Lodigiani, di rivedere a breve restaurato e riutilizzato l’edificio di Piazzale 3 Agosto, ormai dismesso da parecchi anni. Purtroppo però, nei giorni scorsi sono iniziati i lavori di demolizione dell’edificio ed è per questo motivo che scrivo alcune riflessioni e chiedo alle Persone e agli Uffici Comunali responsabili le motivazioni che stanno alla base di questa iniziativa.Il valore architettonico di questo edificio era percepibile da chiunque, purtroppo non conosco il progettista e nemmeno l’anno di costruzione, collocabile tra gli anni Cinquanta a Sessanta del Novecento. Poco importa, anche se all’autore va la mia ammirazione per un’opera che rifletteva i canoni dell’architettura moderna e che come tutto il programma edilizio dell’Eni dell’epoca esprimeva la politica di una grande azienda e di un’Italia nuova animata dallo spirito del boom economico. Edificio dalla rara dignità architettonica nel contesto provinciale della Lodi di quegli anni, la stazione di servizio, costruita sul crocevia tra i viali Dalmazia, Milano e Defendente, è una nuova porta della città. La sobrietà delle linee e la semplicità dei volumi e dei generosi aggetti delle pensiline sono caratterizzati da raffinati dettagli nei getti del calcestruzzo armato, nei sottili tronchi di colonne in acciaio che reggono gli sbalzi e dalla vetrata industriale che richiama un’esedra sul retro. Il tutto caratterizzato da controllate proporzioni e attente scelte materiche”.Ho specificato nella mia richiesta che non vorrei essere critico prima ancora di conoscere le motivazioni dell’iniziativa, però mi chiedo perché il Comune, proprietario dell’edificio e titolare dell’autorità nella gestione dell’attività edilizia, nulla ha fatto per tutelare l’opera in oggetto, perché l’edificio non fu inserito, per esempio, nell’elenco delle “Architetture minori” (questo strumento non è stato creato dal Comune di Lodi appositamente per tutelare gli edifici di valore architettonico costruiti in città a partire dal XIX° Secolo?) e se il ricorso alla demolizione fosse davvero inevitabile.Grazie.

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