Perché continuano a non volere sui treni i clienti ciclisti?

È da poco iniziata la primavera e come i fiori che sbocciano sui prati le biciclette si moltiplicano sulle strade, soprattutto durante i week-end. Ed è durante i week-end che possono presentarsi i problemi che molti cicloturisti lombardi conoscono: come portiamo la bicicletta sul treno? Quali sono le norme che regolano la bici al seguito del viaggiatore? Già lo scorso anno si sono verificati non pochi disguidi dovuti prima di tutto ad una carenza di informazioni (per usare un eufemismo), oltre alla cronica mancanza di strutture ferroviarie adeguate. Dallo scorso anno la Fiab sta cercando di avere un’interlocuzione con qualcuno in grado di prendere delle decisioni, ma tutto quello che siamo riusciti ad ottenere è stato un incontro con graziose e gentili signore (e le donne in questi casi sono sempre delle “ottime risorse” lavorative per le aziende) che hanno l’unico compito di mantenere sereni i rapporti con le associazioni. Dallo scorso anno ci viene chiesto di avere pazienza perché ci sono problemi nell’organizzazione della nuova Azienda di Trasporto Ferroviario regionale e la prima domanda è: questa nuova azienda è in grado di dare dei tempi? 1 mese, 1 anno, 2 anni? Oppure naviga a vista? Consapevoli e coscienti dei problemi di bilancio di ogni amministrazione pubblica, dallo scorso anno facciamo proposte che richiedono impegni finanziari pressoché nulli ma che possono dare introiti all’azienda. Domanda: perché l’azienda non è interessata ad aumentare il numero dei suoi clienti? Perché se i treni viaggiano vuoti, come mediamente succede su molte tratte ferroviarie il sabato e la domenica, l’azienda non vuole i biglietti doppi dei clienti ciclisti? Queste sono le semplici domande che vorremmo fare a qualcuno della nuova Azienda in grado di dare delle risposte ma anche di trovare delle soluzioni prima che il problema rientri nell’elenco interminabile delle italiche emergenze.

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