Per quanto la nostra società si abbruttirà nell’indifferenza?

Contiamo ancora 25 cadaveri di giovani migranti annientati dal viaggio attraverso il Mediterraneo, in fuga dalla guerra e da una mancanza assoluta di alternative per sopravvivere e alla disperata ricerca di un approdo possibile. E li seppelliremo, in quale fossa non è dato sapere per ognuno di loro, insieme agli ultimi spiccioli di umanità, di sensibilità, di decoro civico e morale che sono rimasti nelle coscienze di questo nostro povero paese. Stime molto attendibili, oltre che specificamente competenti, parlano di 1674 morti defunti dall’inizio dell’anno sulla rotta Africa-Italia, meglio Libia-Lampedusa. Altre cifre ci raccontano che nel campo profughi di Dadaab - in Keny a -,già approntato per ospitare 90 mila profughi in fuga dalle carestia che sta annientando i paesi del Corno d’Africa, sono oggi accolte 400 mila persone!Per la gran parte donne e bambini alla ricerca disperata di cibo e acqua indispensabili per la loro speranza di vita, poca cosa rispetto alla nostra opulenza, al nostro stravivere; tutto per chi fugge ogni giorno da morte terribile e ingiusta, insignificante per chi ogni giorno sciupa e manda al macero quantità vergognose di cibo e acqua! Altre cifre e altre cronache ci propongono la rabbia e la disperazione di migliaia di immigrati rinchiusi da mesi in quelli che i media in generale si ostinano a chiamare «centri di accoglienza» e che in realtà sono lager peggiori delle carceri dove, senza motivo e senza giustificazione giuridica,sono detenuti in condizioni disumane in attesa di pronunciamenti e decisioni amministrative che non arrivano mai!Il 3 agosto la camera dei deputati chiude per ferie e riapre il 12 settembre (non prima perché in quel periodo i parlamentari sono impegnati in un pellegrinaggio!!!), il paese (quello che può e magari anche quello che non può)si prepara a consumare il sacro rito della settimana ferragostana, un altro paese sta pagando un prezzo altissimo in termini di disoccupazione e povertà mai conosciute prima, una umanità immensa (al più giovane e già piagata dal dolore e dalla sofferenza) muore in un disperato anelito di speranza e libertà, soffre nella privazione totale di ogni spicchio di dignità umana (pane e acqua), patisce le catene di privazioni immotivate e crudeli!Quanto ancora questa civiltà sarà brutalizzata? Per quanto ancora la nostra società si abbruttirà nell’indifferenza e nell’egoismo?Questa terra che ci è donata perché vi germoglino frutti e fiori, perché gli uomini vi possano trovare risorse per vivere e spazi per convivere, perché la pace e la solidarietà consentano a ogni essere umano di godere del diritto alla vita, è divenuta un cimitero immenso dove gli uomini scavano volontariamente tombe per seppellire impunemente altri uomini, fosse dove far scomparire tragicamente bambine e bambini, baratri dove annullare ogni sentimento etico e umano! Non bastano più, credo, preghiere nelle chiese e comizi nelle strade; non servono appelli e petizioni; non occorrono proclami e dichiarazioni.Da credente mi sconvolgono i tanti silenzi che ci opprimono; da uomo mi vergogno di sopravvivere in tante crudeltà e indifferenza: vorrei trovarmi accanto a mille voci e mille e mille braccia per gridare «basta» e per costruire «spazi»! Ma non possiamo più aspettare che altre morti e altre disperazioni diventino assuefazione quotidiane,che sia o no ferragosto!

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