Per l’ennesima volta la città si scopre in balia dei ladri

Approfitto del vostro giornale per far sapere ai ladri di candelabri e ostie che ci mancavano solo due polli e un tacchino, per essere dei veri ladri. Non c’e cosa peggiore dei ladri di polli, mi fate ridere.Capirei chi ruba per necessità, chi ha delle bocche da sfamare. Ma chi porta via degli oggetti sacri che probabilmente hanno poco valore e, comunque solo in certi ambiti.Voglio dire che fate pena, sia come ladri, che come uomini! Vergognatevi.Alessandro Moroni[email protected]

Dio fulmini quei ladri sacrileghi che si sono permessi di rubare il crocefisso dell’altare del tempio dell’Incoronata, la chiesa cara a tutta la comunità di Lodi. Spero che chi svolge le indagini riesca a recuperare l’oggetto sacro e mettere i responsabili alla gogna pubblica come meritano.Non è possibile accettare cose del genere, bisogna reprimere chi le commette.Cordiali saluti.Agostino Schillirò[email protected]

La preoccupante serie dei furti verificatisi nelle chiese della città di Lodi spinge chiunque a due considerazioni. La prima è quella che ai nostri sacerdoti è affidato un patrimonio artistico di grande valore, e pertanto ad essi non compete solo la cura d’anime, ma anche di mettere in campo tutti quegli accorgimenti necessari per impedire questi furti. La seconda è che per l’ennesima volta la città di Lodi si scopre in balia dei ladri, ai quali è permesso fare di tutto. Non solo i furti delle biciclette. Ma quanti uomini in divisa circolano per Lodi?Angelo Marchesi

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