Per i Comuni mix esplosivo difficilissimo da gestire

Nel rapporto Ifel di un anno fa si legge: “I Comuni sono artefici dell’identità del Paese“.

Nel rapporto “I Comuni per Expo 2015. I territori che raccontano l’Italia” si analizza poi l’importante ruolo dei Comuni come custodi e gestori diretti delle peculiarità del territorio italiano.

Ci voleva Expo 2015 per affermare ufficialmente un dato di fatto? Eppure i Piccoli Comuni sono costretti all’angolo: fra tagli continui ai trasferimenti di risorse, novità e complicazioni normative, impossibilità di assumere e sostituire i dipendenti in pensione, obbligo della gestione associata dei servizi, di unione o di fusione fra Comuni, con lo spauracchio dell’accoglienza ai “profughi” a fronte di tantissime famiglie lodigiane alla canna del gas e con lo sfratto in tasca. Un mix esplosivo, non facile da digerire, difficilissimo da gestire.

I Piccoli Comuni come Orio Litta non devono essere costretti ad alzare le tasse per far quadrare i conti a causa dello Stato che taglia i trasferimenti e che non si taglia le proprie di spese; e dico che non c’era bisogno di rapporti ufficiali per scoprire il ruolo insostituibile degli amministratori locali nell’ottica della promozione del territorio, amministratori che sono dei veri e propri volontari al servizio della propria comunità. Il rapporto Ifel loda l’impegno degli amministratori locali nella costruzione di un sistema Paese capace di esaltare e diffondere i propri caratteri identitari.

Ma vorrei tanto che pure chi siede a Roma tenesse presente quanto il rapporto fa emergere e sottolinea. È inconcepibile che alle Città Metropolitane vengano erogate risorse per appianare i bilanci in rosso; è vergognoso che a certe Regioni vengano erogati annualmente milioni di euro per non farle finire in bancarotta, mentre i cittadini dei nostri Comuni versano tasse su tasse e le piccole aziende si svenano per non chiudere bottega.

Ora ai Comuni sotto i cinque mila abitanti chiedono di attivare le unioni o le fusioni. Di cosa si tratta di preciso lo sapremo bene domenica 19 giugno alle ore 10.30: nell’ambito della “Festa dei Piccoli Comuni d’Italia” che organizziamo da sei anni, ho infatti invitato in sala consiliare i colleghi Sindaci, ma anche tutti i cittadini di buona volontà.

Il collega Livio Bossi, Sindaco di Boffalora d’Adda e funzionario dell’ Anci Lombardia e il vice sindaco di Brembio Giuseppe Sozzi, Presidente dell’Acl spiegheranno insieme al Presidente Ancitel Massimo Simonetta gli scenari futuri che ci si prospettano. Unione o fusione fra Piccoli Comuni per avere più risorse e poter andare avanti? Nasceranno nuovi Comuni più grandi o spariranno tutti perché sommersi dalle erbacce e dalle buche nelle strade che non si potranno riparare?

In Francia alle elezioni amministrative di un anno fa, in decine di Piccoli Comuni non si sono presentati candidati né liste. Hanno capito che era inutile: viste le difficoltà di gestione e i lacci imposti dal governo di Parigi.

Non vorremmo che anche da noi succedesse la stessa cosa.

P. Luigi Cappelletti

Sindaco di Orio Litta

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