Poche settimane fa ho assistito ad un quasi capitombolo di un signore, che ha rischiato di farsi male inciampando nel portabiciclette installato sul marciapiede di Corso Roma a Lodi, all’ altezza del negozio Prenatal. Fortunatamente il problema si è risolto nel migliore dei modi, a parte qualche imprecazione.Onestamente non è che avessi mai fatto caso a questi oggetti e alla loro collocazione, ma condividendo l’episodio con altre persone e conoscenti ne è emersa una situazione di pericolo che ha già coinvolto in passato diversi cittadini.Riflettendo mi sono chiesto come sia stato possibile che tecnici esperti possano aver disseminato in diversi luoghi della città soluzioni di questo tipo, costose, poco pratiche, di dubbio utilizzo e sicuramente pericolose.Stesso colore dei porfidi del pavimento, installati sul marciapiede o in prossimità, scarsamente visibili al buio, sono veramente assimilabili alle protezioni belliche disseminate sulle spiagge del nord della Normandia durante la seconda guerra mondiale, i cavalli di frisia.Al di là dell’ ironia (ma un po ci sta vista la situazione ), ho coinvolto l’Assessore competente che capito il problema si è impegnato a rimuoverli . Ora non resta che vedere se l’impegno si trasforma in fatti e in quali tempi. Fà e disfà l’e’ tùt laurà, ma ha un costo... che si poteva evitare con un po’ più di attenzione e buon senso, risparmiando i nostri soldi (e non credo siano così pochi) e qualche caduta.Ringraziando per l’attenzione porgo i miei più cordiali saluti
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