Pagare, differenziare, smaltire: ora è tutto a carico nostro

Quindi ora abbiamo meno bidoni, più piccoli, ma più hi-tech e smart (rumors da verificare parlano di 30mila euro a isola...). Evviva! Quindi torneremo a lasciare la spazzatura per strada, marciapiedi e angoli dei palazzi belli e profumati, in attesa della raccolta programmata... «mica tutti i giorni però». Il fondatore Barbarossa applaudirebbe (visto che siamo nei giorni del compleanno di Lodi)! Anzi farebbe una standing ovation alla tradizione, perché spacciare per innovativo ed efficiente un tale sistema, medioevale, è roba da veri condottieri senza paura. Sì, perché, di fatto, sempre di lasciare la ‘monnezza’ in giro, in ogni strada, porta a porta, si tratta. Roba che mancherebbe solo il pitale svuotato dalla finestra e il quadro sarebbe bello completo. Quindi, cari cittadini: pagare, differenziare e smaltire, correttamente, ora è tutto a carico vostro! Come prima, più di prima. Siete felici vero? E nel nome del senso civico una card vi dice pure che siete dei «pirla», se buttate i rifiuti male o in un bidone che non è del vostro comune di residenza. «Eh ma mica posso buttarlo nella roggia?» dice il vecchietto con ragione. «E no, o smaltisce come da obblighi, o qui c’è pure odore di sanzione... E non si faccia venire strane idee, mi raccomando, chi sbaglia o fa il furbo paga!», dice l’Amministrazione, che ha fatto i conti fregandosene dell’oste. E l’oste siamo noi. Quelli che se facciamo - ad esempio - il pesce d’estate, e l’umido lo ritirano tra due giorni, poi dove lo mettiamo? Tutti all’isola, in coda, con la tesserina, per buttare finché ci sta. E poi? Poi sotto il tappeto o il divano. Cavoli vostri, insomma, se non avete nemmeno un balcone... barboni! Non sono affari del business dei rifiuti. Quello che a noi fa fare un lavoro sporco per cui si deve pure pagare. Caro e salato. Mentre qualcuno incassa abbondantemente. Quindi sì, vedi che ha ben ragione il bidone smart, quello con la card, che da oggi ci giudica e ride di noi... Siamo proprio dei pirla.

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