Non fa “chic” occuparsi di chi deve essere aiutato

Sulla stampa locale il Partito Pensionati trova poco spazio, ma Noi ci siamo e stiamo formando la nostra squadra per le elezioni amministrative prossime di Lodi. In diverse occasioni siamo intervenuti su temi rilevanti a sostegno dei cittadini. Riscriviamo su un tema a noi caro: le “barriere architettoniche”.

La mobilità è un diritto di tutti, in particolare per i portatori di handicap e i meno “giovani”. Troppo menefreghismo: limita i diritti dei più deboli, anche quelli elementari, come quelli di accedere ad un ufficio, di andare al cinema, di attraversare sulle strisce pedonali, di percorrere in carrozzina le vie della propria città. Lodi presenta molti ostacoli in qualsiasi parte della città. Un esempio, le due foto allegate: la prima riguarda Corso Mazzini, attraversamento pedonale che termina contro il marciapiede con annessa pianta; la seconda, in pieno centro cittadino, Via Marsala una grata che dovrebbe essere a raso nella sua sede nel marciapiede, ma usurata dal tempo, risulta incurvata e sopra esposta al marciapiede con un rischio serio per tutti (in questo caso la responsabilità “forse” non è dell’amministrazione comunale, ma ad essa compete la vigilanza). L’insensibilità di molti, troppi cittadini, fa il paio con le tante amministrazioni molto impegnate «nell’apparire» ma assenti, tremendamente assenti, nella tutela dei diritti dei più deboli. Certo non fa «chic» occuparsi di chi deve essere aiutato, o deve utilizzare particolari ausili, per svolgere anche le più elementari attività, legate alla mobilità.

In Italia vi sono circa tre milioni di cittadini affetti da invalidità diverse. La percentuale minima richiesta per l’attribuzione della pensione relativa, assieme ad altri requisiti, è del 74%, mentre l’importo è di € 280: una vergogna!! Troppa disattenzione, troppo menefreghismo, per un problema che, oltre che sociale, è anche di civiltà. Da sempre il Partito Pensionati si batte per i diritti dei cittadini diversamente abili, le famiglie e i meno giovani. Certo si batte per diritti economici e normativi, ma anche e soprattutto, per il diritto al rispetto ed alla dignità.

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