Non è questione di quartieri, tutta la città è un “Bronx”

In merito all’articolo apparso sul «Cittadino» di sabato 22 c.m. «Spinta a terra e rapinata davanti a casa» vorrei fare alcune precisazioni visto che «la rapinata» sono io. L’individuo che mi ha aggredito (non col volto coperto ma solo un berretto calato sugli occhi) lo ha fatto non davanti a casa mia ma dentro la mia casa intesa come condominio. È entrato con me mentre aprivo il portone dell’atrio che porta all’ascensore e lì è avvenuta la rapina. Non è stato certo favorito dall’oscurità né dal porticato del nostro condominio che è dotato di 9 plafoniere crepuscolari che si accendono al tramonto e si spengono all’alba per tutto l’anno. I negozi (parrucchiere, oreficeria, agenzia immobiliare, Nature house, il bar Quick Silver che fa angolo con Viale Trento Trieste e l’autonoleggio) erano aperti e le vetrine tutte illuminate (con le relative insegne) fornivano luce paragonabile a quella diurna. L’Itas Assicurazioni e la banca di Piacenza sono dotate di telecamere, come l’ ingresso del sottopasso, come lo stesso negozio Nature house che ha ripreso l’arrivo e la fuga del rapinatore durato 30 secondi.Non facciamo apparire i quartieri e le vie di Lodi come tanti piccoli Bronx. La realtà è che Lodi è diventata il Bronx se una persona alle 19 del Venerdì di Natale non riesce a rientrare a casa sua proprio nell’atrio del suo stesso caseggiato viene aggredita.

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