«Lodi città sicura». È questo lo slogan che l’amministrazione comunale sciorina ormai da tempo quando si tratta di dare una giudizio sul livello di sicurezza del capoluogo lodigiano. Se qualcuno a furia di sentirselo dire ha finito per crederci, senza ombra di dubbio quel qualcuno ha poca dimestichezza con le pagine della cronaca locale. Furti, rapine, scippi, aggressioni ed atti vandalici sono infatti ormai all’ordine del giorno e gli atti criminali si ripetono con una continuità ed una frequenza insensibili persino al giorno e alla notte, al centro e alla periferia. Certo è che ogni zona ha le sue peculiarità, infatti mentre nel centro città ogni notte (ma non solo) interi locali ed esercizi commerciali vengono depredati, nelle periferie il crimine si sbizzarrisce passando dalla razzia dei box a vere e proprie aggressioni personali che hanno nella maggior parte dei casi come vittime delle donne sole. È recente il caso della giovane ventenne che nelle vicinanze di Via Cavallotti è stata letteralmente presa a pugni in faccia da due energumeni di probabile origine straniera e derubata di 900 euro che sarebbero dovuti servire per ricaricare una carta prepagata. Come è stato già sottolineato preoccupa sensibilmente il fatto che questi reati vengano perpetrati anche a qualsiasi ora del giorno, segnale di una criminalità sprezzante e consapevole di poter fare a meno del favore delle tenebre. Risulta veramente fastidioso pensare che onesti commercianti non possano dormire sonni tranquilli per timore che la propria attività venga messa sottosopra e ripulita dei propri valori. In questo senso occorre far riferimento in particolare alla situazione che si è venuta a creare nel centro storico della città, dove, specialmente nelle ore notturne, in un clima di surreale desolazione malviventi assortiti possono mettere a segno i loro colpi con tutta tranquillità e senza doversi limitare alla «toccata e fuga», anzi permettendosi addirittura di saccheggiare più locali, adiacenti o meno, nel corso della stessa nottata. Figurarsi poi quanto può risultare odioso pensare al crescente numero di aggressioni che i cittadini e le cittadine lodigiane subiscono e con sempre maggiore violenza si vedono feriti fisicamente (ciò che più conta) e materialmente. All’interno di tutto questo squallido contesto risulta legittimo chiedersi quale sia il ruolo dell’amministrazione comunale che evidentemente non sa più da che parte voltarsi e non ha la minima idea di come garantire almeno un minimo di sicurezza ai cittadini lodigiani e si trincera dietro alla classica manovra dello scaricabarile. E pensare che è stata persino creata una Commissione per la sicurezza, il cui Assessore di riferimento, che cavalca le luci della ribalta solamente quando fa comodo, non può lontanamente pensare che trasformando Lodi in un grande fratello si possa porre fine ad uno scempio sempre più insopportabile. Il sistema di videosorveglianza, del resto ancora pressoché inesistente, può certamente essere utile alla causa ma a poco serve se insieme a questo non si accompagna un maggiore pattugliamento dell’area cittadina, in quanto è impensabile che una città di quasi 50.000 abitanti possa usufruire di una sola volante per il pattugliamento notturno. È bene che l’amministrazione sappia che la sicurezza dei nostri cittadini non può essere gentilmente elemosinata con frasi di rito, occorre pretenderla con assoluta fermezza e determinazione. La speranza dei lodigiani è che il cambio di rotta non avvenga con gli stessi tempi con cui viene riqualificato il manto stradale, ossia un paio di settimane prima della campagna elettorale.
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