Rubriche/Lettere
Mercoledì 02 Ottobre 2013
Non basta una marcia della pace per riuscire a lavarsi la coscienza
Sabato pomeriggio sono rimasta letteralmente SCHI-FA-TA dall’atteggiamento dell’«art director» della Casa del Popolo di Lodi. Ho accompagnato un amico, ex musicista di un gruppo famoso, che fa questo mestiere da 40 anni e come succede ai più, ha bisogno di campare, quindi siamo andati insieme a chiedere se c’era la possibilità di fare una serata....L’ «art director» chiede al mio amico qual è il suo «progetto»... al che ho risposto io: semplicemente quello di fare una serata proponendo il tipo di musica che può piacere di più alla casa del popolo.Bene, siamo stati liquidati con... lasciatemi un telefono... vi faremo sapere, senza essere né guardati in faccia, né ci è stata data neanche una stretta di mano, tantomeno un saluto.... ci è stato però prontamente specificato che loro organizzano serate jazz e da qui a dicembre è già tutto esaurito (3 date fissate.....).Mi domando, ma c’era bisogno che si dicesse a un interlocutore di questo tipo che il mio amico, ripeto, professionista da 40 anni, ha semplicemente bisogno di lavorare? È coerente coi valori della Casa del Popolo non capire dove c’è bisogno di dare un’opportunità?Speravo di ricredermi dopo che all’inaugurazione della stessa Casa del Popolo erano stati invitati a poter entrare solo coloro che potevano permettersi la tessera da 15 euro e tanti delusi, che non avevano i soldi in tasca, se ne sono tornati a casa delusi.... ma purtroppo sabato ho avuto invece la riconferma che dei valori che dovrebbero essere quelli di una vera Casa del Popolo o Circolo Arci, quale è, si è persa ogni traccia: la solidarietà, l’attenzione al più debole, l’essere un luogo di socializzazione, solo per citare tre dei valori che peraltro condivido, non rimane più nulla.Certo è più facile partecipare alla marcia per la pace del 6 ottobre prossimo per lavarsi la coscienza e far vedere che invece certi valori sono ancora vivi anzichè dimostrarlo concretamente porgendosi con apertura al rapporto con le altre persone, soprattutto nei confronti di chi ha bisogno di una mano e la cui dignità va rispettata.Spero che questa lettera serva a far riflettere e magari anche a cambiare in meglio la Casa del Popolo che potrebbe diventare un punto di riferimento importante in città.
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