Rubriche/Lettere
Giovedì 29 Novembre 2012
Noi “corresponsabili” della morte di Altea? È inaccettabile
Egregio Direttore, innanzitutto ci scusiamo con i genitori, i parenti e gli amici di Altea in quanto non vorremmo con questo scambio epistolare turbare il loro silenzio e il loro dolore. Vorremmo però replicare alle considerazioni sterili ed inutili riportate nella lettera del 16 novembre 2012 dal Sig. Gilardoni, pubblicata in questa rubrica. Le persone che hanno vissuto la tragedia di domenica 11 novembre a Casalmaiocco, hanno certamente visto come opera la Polizia Locale del Consorzio Nord Lodigiano. E così tutti i cittadini a cui gli stessi hanno prestato servizio in momenti di necessità.
Significativo è il fatto che durante l’omelia ai funerali, a nome della famiglia, don Cesare Pagazzi ha ringraziato, oltre ai Sanitari che hanno soccorso Altea, i Carabinieri e anche la Polizia Locale.
Noi operatori di Polizia Locale siamo esseri umani che, chiamati ad intervenire (soprattutto nelle situazioni più drammatiche), mettiamo al servizio degli utenti della strada la nostra professionalità con pazienza e sensibilità.
Quando il cuore di Altea, dopo la rianimazione, ha ricominciato a battere, abbiamo gioito anche noi con i sanitari del 118. Quando il cuore di Altea ha cessato di battere, abbiamo sofferto anche noi con i parenti e gli amici di Altea. Abbiamo provato anche noi tanta rabbia, perché ci siamo sentiti impotenti, perchè non siamo riusciti ad evitare questa tragedia.
L’ordinamento giudiziario prevede che ci vengano rivolti degli appellativi offensivi e minacce contro le quali non possiamo ricorrere. Ma definirci CORRESPONSABILI della morte di Altea… no, non possiamo accettarlo. Ogni giorno lavoriamo con le altre Forze dell’Ordine per la sicurezza dei cittadini, con le modalità che il nostro mansionario prevede. Nessuno di noi lavora per rimpinguare le casse comunali: il nostro stipendio resta invariato, sia che si facciano 100 verbali con l’autovelox, sia che se ne facciano 2.
E non pensiamo che qualcuno di noi si diverta a “sbirciare” o a nascondersi.
I cittadini che vengono da noi soccorsi ci ringraziano per i nostri interventi e ci stimano per la nostra professionalità. Questo è l’unico appagamento che compensa tutte le parolacce e il “dir male” di noi.
Ci auguriamo che gli stessi sentimenti che i cittadini dimostrano a noi, li dimostrino anche agli insegnanti che, come Lei, ogni giorno vivono a contatto con i nostri figli.
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