Nessun finanziamento alle spalle della gente

Ha destato non poche sorprese l’affondo apparso sui quotidiani locali da parte di Federconsumatori sulla tariffa dell’acqua lodigiana. Affondo che non trova corrispondenza nella realtà, come dimostra una approfondita ricerca nazionale sulle tariffe idriche nei 110 capoluoghi di provincia italiani, pubblicata della stessa Federconsumatori il 13 maggio, e citata da SAL su “Acqua Lodigiana informa”, il foglio informativo allegato alla bolletta di giugno e consegnato a tutti i quasi 70mila utenti del Servizio Idrico Integrato. Secondo questa ricerca Lodi è al 29° posto su 110 capoluoghi di provincia (7° su 12 in Lombardia) e a fronte della spesa media di una famiglia italiana di 241 euro, per un consumo di 150 metri cubi, quella lodigiana ne spende 191, 50 euro in meno.Posto che la tariffa non viene decisa da SAL, ma da un’Authority nazionale (AEGSSI), in funzione della copertura totale dei costi per investimenti e gestione, è utile ricordare che l’aumento tariffario del 6,1% per il 2014, anch’esso comunicato agli utenti sulla bolletta, è inferiore a quello di territori limitrofi ed affini come Pavia (8,9%) e Cremona (9%). Sul fronte dell’applicazione della tariffa, che viene definita dall’Ufficio d’Ambito provinciale (approvata da Conferenza dei Sindaci e Consiglio Provinciale), non esiste nessun tipo di “finanziamento alle spalle della gente”, tant’è che il calcolo della bolletta - sia che venga creato sulla base dei consumi storici, e quindi stimato (in eccesso o in difetto, i sistemi di calcolo, per quanto raffinati, producono delle approssimazioni), o sull’autolettura dell’utente, più fedele ai consumi reali - alla fine viene sempre conguagliato sulla base della lettura annuale del gestore. Quello utilizzato da SAL, infatti, è un sistema di fatturazione in uso presso la quasi totalità dei gestori, che va incontro a due esigenze: fatturare trimestralmente (con o senza dati disponibili e senza costi eccessivi di verifica dei consumi) e stimare i consumi con un buon grado di approssimazione.È poi del tutto incomprensibile l’accusa di mancata risposta dal momento che non è stata ricevuta nessuna richiesta. La trasparenza e il dialogo con gli utenti siano essi singoli utenti portatori di interessi particolari, o associazioni portatrici di interessi collettivi, è missione per SAL, in linea con quanto prevede la carta dei servizi.Infine si coglie l’occasione per ricordare che SAL, allo scopo di dare priorità alla gestione del servizio idrico integrato secondo criteri di efficienza, efficacia e economicità, nell’interesse degli utenti e della collettività, da 5 anni a questa parte, ha incassato il sostegno pressoché unanime da parte di tutti i soci, ovvero i 61 Comuni della provincia di Lodi e la Provincia stessa, al lordo dei diversi colori politici dei Sindaci. Sindaci che hanno sempre approvato tutti i bilanci, senza nemmeno un voto contrario e proprio quest’anno, con il consenso dei rispettivi consigli comunali, hanno approvato (58 Comuni su 58) la scissione da CAP Holding per conferire tutte le reti e gli impianti in PIL (Patrimoniale Idrica Lodigiana), passaggio transitorio verso il raggiungimento della piena e totale autonomia di SAL srl, anche sul piano patrimoniale, oltre che su quello gestionale.

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