Egregio direttore, mia madre abita a Lodi, io nell’hinterland milanese e due volte la settimana mi reco a trovarla. Mia madre ha passato gli ottant’anni, è autosufficiente e in casa non vuole nessuno che la aiuti perché si gestisce benissimo. Legge tutti i giorni il Corriere e Il Cittadino ed è informatissima su quanto accade a Lodi. Questa lettura dei quotidiani, soprattutto quello realizzato nella vostra città, sta diventando per mia madre causa di paura e di apprensione. Non esce più di casa, neppure per la messa domenicale, perché ha paura.Infatti ogni volta che arrivo a Lodi mi mostra preoccupata i vostri titoli sui continui furti nelle abitazioni e nei locali pubblici, sugli scippi e da qualche tempo sulle spaccate che si registrano nei confronti delle vetrine.Non mi fraintenda: non dico che queste cose non dovete scriverle, ma è chiaro che un giornale locale è lo specchio di come sta cambiando una città, e direi che Lodi nel giro di un anno è cambiata molto in peggio. A stupirmi è il fatto che queste razzie avvengono in pieno centro storico, in barba a tutto e a tutti: è come se a un certo punto della notte la città diventi un bersaglio inerme dove i ladri hanno mano libera.Nel bar della piazza mi hanno detto che tra polizia e carabinieri a Lodi ci sono duecento uomini, non so se sia vero, ma è indubbio che la sensazione di paura e di insicurezza, il terrore di essere derubati che si sta diffondendo tra gli anziani è palpabile. Mia madre mi ha già annunciato che quando arriverà la bella stagione non uscirà più di casa, perché ha paura di farsi rapinare. E pensare che fino all’ottobre scorso tutti i pomeriggi attraversava a piedi i giardini, magnificamente rivitalizzati.Egregio direttore, non potete far niente per far capire a chi si occupa dell’ordine pubblico di quale’è lo stato d’animo delle persone anziane?
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