Marcegaglia usa il Natale per spaventare i suoi dipendenti

Come tutti gli anni Steno Marcegaglia ha fatto gli auguri di Natale ai dipendenti. Soltanto che quest’anno, dopo i 5 minuti di convenevoli iniziali e la distribuzione dei panettoni, è passato subito al problema che gli stava più a cuore: il salario di ingresso.

Ha detto ai dipendenti che decideranno di stare con la Fiom e si opporranno al salario di ingresso (cioè allo stipendio previsto per i nuovi assunti che - se venisse applicato- sarebbe inferiore rispetto a quello dei lavoratori in organico per parità di mansione) non ci saranno più assunzioni negli stabilimenti del gruppo. Ha detto anche che consiglia di stare con gli altri sindacati che hanno già dichiarato essere disponibili a sottoscrivere il salario di ingresso. Il presidente e fondatore del gruppo Marcegaglia ha trovato davvero un bel modo per augurare buon Natale ai dipendenti. Si è dimenticato però di dire che le assunzioni non ci saranno più non certo per colpa del salario di ingresso ma per la difficile situazione in cui si trovano molti stabilimenti del gruppo.

Nella fabbrica Marcegaglia di Graffignana, in provincia di Lodi, c’è il 50% di esuberi e il gruppo sarà costretto a ricorrere alla solidarietà. A Ravenna,invece, sono stati lasciati a casa 40 lavoratori della cooperativa. A Fontanafredda, in provincia di Pordenone, è stata aperta la discussione per 40 esuberi.

A Forlì si sta già utilizzando la cassa mentre ad Albignasego (Padova) la fabbrica dovrà essere riorganizzata perché ci sono dei problemi. Non dimentichiamo poi che a Bergamo, Bologna, Forlì e a Mantova ci sono 40 interinali ai quali scadeva il contratto a dicembre.

Settimana scorsa la Fiom ha chiesto di assumerli e la Marcegaglia ha risposto che li avrebbe assunti solo con il salario di ingresso. Li ha prorogati di un mese perché ha detto che non è bello lasciarli a casa a Natale ma lo farà a febbraio se non ci sarà il salario di ingresso. Questo è il livello delle relazioni sindacali che si sta mettendo in atto da un anno a questa parte, da quando la Fiom ha detto no al salario di ingresso con continue pressioni nei confronti dei delegati della Fiom per costringerli a firmare e a staccarsi dal sindacato. Ricordo anche che la Marcegaglia lo scorso giugno è stata condannata per comportamento antisindacale sempre sulla questione del salario di ingresso. Chiediamo per l’ennesima volta al gruppo che la smetta con queste pressioni.

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