Mantenuto il regime di imposizione più favorevole

In riferimento alla lettera intitolata “Con la Tarsu ho subito un aumento del 72 per cento”, si segnala che, come chiaramente specificato nelle comunicazioni inviate ai contribuenti, l’aumento delle tariffe Tarsu 2013 (ferme da otto anni) è stato del 3%: la tariffa è infatti passata da 1.73 €/mq a 1.78€/mq, con un incremento di 0.05 centesimi, pari appunto al 3%. Questa è la tassa rifiuti comunale dovuta per il 2013. I 30 centesimi al mq riportati nella seconda riga del modulo non sono la tassa rifiuti, ma una imposta statale che incassa direttamente il ministero delle finanze. In pratica, con lo stesso modulo di versamento e la stessa scadenza il contribuente versa due tributi distinti, così come distinti sono i relativi codici: uno è la consueta Tarsu comunale, incrementata del 3%, e l’altra è un’imposta statale stabilita in misura identica per tutta Italia, pari appunto a 30 cent/mq. Come specificato nella comunicazione citata dall’anonimo autore della lettera pubblicata sul giornale, l’amministrazione comunale, appena la legge ha riconosciuto questa possibilità, ha deciso di mantenere il regime di tassazione più favorevole per il cittadino, scegliendo di non applicare la Tares e di confermare la Tarsu, assorbendo nel proprio bilancio il conseguente minor gettito di 500.000 euro.

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