Mai avremmo permesso una simile situazione di degrado

Gentilissimo Direttore, vengo a conoscenza solo ora del tema del degrado di Palazzo Alberici, del disagio che ciò ha provocato per la città di Codogno e degli articoli del suo Giornale al riguardo. Prendo atto con dispiacere di quanto accaduto. Desidero segnalarle, per eventuali future trattazioni dell’argomento, che il Palazzo non è mai appartenuto agli «eredi Alberici». Esso era stato infatti ceduto da mio padre, Umberto Alberici, prima della sua morte e né io né mio fratello Piero Alberici abbiamo mai avuto la proprietà del bene o ne abbiamo potuto disporre a qualsiasi titolo. Tengo a sottolineare questa circostanza in quanto, conoscendo l’amore di mio padre per Codogno ad avendo nella città le nostre «radici», mai avremmo consentito, per rispetto a lui e ai nostri morti che riposano nel cimitero di Codogno, che si creasse una situazione come quella che si è venuta a determinare e che, tra l’altro, ha messo in cattiva luce il nome Alberici che portiamo con legittimo orgoglio. La ringrazio della sua attenzione e della considerazione nella quale vorrà tenere questa mia nota; da oggi, sarò anch’io fra i lettori, sia pure solo telematici, del suo giornale. Un cordiale saluto.

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