Ma quella lodigianità tanto sbandierata che fine ha fatto?

Egr. Dott. Pallavera,apprendo dalle colonne del quotidiano da Lei diretto di una intensa attività che vede impegnata la «consorella» BCC Centropadana.La prima di queste attività preannunciate dal mio Collega Presidente Avv.Bassanetti prevede il trasferimento della sede da Guardamiglio a Lodi della sua banca. Non intendo soffermarmi a lungo sulla scelta: mi limito a sottolineare che per chi opera nel mondo del Credito Cooperativo, sul piano etico è una scelta non condivisibile.Frequentando il mondo del Credito Cooperativo si ha modo di constatare che vengono consumati incontri e convegni nei quali si stigmatizzano le aperture di sportelli nei luoghi dove è già presente una «consorella» e si sprecano le manifestazioni di dissenso. Proclami che non trovano quasi mai un riscontro nei comportamenti, anzi: vengono aperte addirittura le sedi centrali delle «consorelle» anche in città come Lodi, dove è già presente la sede centrale di una BCC (la Laudense, appunto).Ma le notizie che hanno stimolato maggiormente la mia curiosità riguardano la probabile acquisizione di Banca Farnese, da parte della stessa «consorella» Centropadana. Una notizia che, per quanto mi riguarda, può solo suscitare ammirazione verso il Presidente Bassanetti. Una operazione dalle dimensioni assolutamente rispettabili che giunge appena dopo l’aggregazione della BCC Creta di Castel San Giovanni e consentirà a BCC Centropadana di espandere ulteriormente la propria competenza territoriale in altre Province, uscendo persino dai confini regionali della Lombardia. Credo quindi che i complimenti siano doverosi.A questo punto, però, la mia memoria torna al mese di giugno dello scorso anno, quando i sussurri che riguardavano i contatti tra la BCC Laudense ed altre BCC dell’area Cremasca scatenarono quello che il Suo giornale definì «Risiko BCC».Per circa un mese, quasi ogni giorno, venivano pubblicate opinioni, critiche e pareri (in gran parte favorevoli alla nascita di una grande BCC del Lodigiano).Si scomodarono il mondo politico e quello imprenditoriale, soci e cittadini comuni, personaggi noti e meno noti, tutti uniti in una sorta di fronte comune a difesa del Santo Graal della Lodigianità.Una reazione che ebbe come immediata conseguenza la costituzione, da parte di un gruppo di nostri soci, di una Associazione per la tutela della Lodigianità delle tre BCC presenti sul territorio ed a salvaguardia di non si sa bene cosa.Trascorso poco più di un anno, scopriamo che a breve avremo in città una BCC che potrebbe avere nel Lodigiano solo la sua sede: tutto il resto si sviluppa in un territorio che si estende dal Piemonte all’Emilia Romagna passando per il Pavese.E la Lodigianità tanto sbandierata che fine ha fatto ? Cosa è rimasto di quel bene assoluto che doveva essere salvaguardato, anche a rischio di compromettere i rapporti tra le BCC lodigiane e cremasche ?Tutte queste enunciazioni sono forse state sacrificate sull’altare dell’espansionismo, con buona pace di qualunque principio di coerenza ?Ma c’è di più.Leggiamo - sempre su queste colonne - dell’accorpamento delle Province Lombarde.Si profila la nascita della nuova Provincia dell’Adda : Lodi e Cremona, che comprende il territorio Cremasco, ovvero il più affine per usi, costumi e tradizioni a quello Lodigiano (opinione che pare condivisa anche dal Presidente della Provincia di Cremona, quando afferma «.........una solidità politica basata anche su storia e identità territoriali...........»).Che dire?Probabilmente siamo sempre una piccola Banca di Credito Cooperativo ma, altrettanto probabilmente, 15 mesi fa stavamo guardando nella direzione giusta. Peccato che pochi se ne siano accorti.La ringrazio per lo spazio dedicato e Le invio un cordiale saluto

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