Ma i politici prima di pensare ai canili perché non danno aiuti alle famiglie?

Caro direttore, ho letto sul “Corriere della Sera” di qualche giorno fa che Berlusconi è pronto a ritornare in campo. Lo fa con la consueta abilità oratoria e, incontrando i fedelissimi di antica data di “Forza Italia”, lancia il suo “nuovo” programma. Una flat tax del 22-24%, una pensione minima per tutti a mille euro, niente tasse su casa e auto (solo sulle prime, però) e, soprattutto, un occhio di riguardo per cani e gatti che hanno diritti come gli umani, devono poter entrare in tutti i luoghi pubblici e che perciò vanno aiutati finanziando canili e gattili.

Ultima perla, «chi uccide un animale deve andare in galera». Insomma, alcune cose trite e ritrite (ma, perché non le ha realizzate quando aveva i numeri per farlo?), con l’aggiunta di una novità, l’amore incondizionato per gli animali considerati a livello umano. Non conosco persona che non ami gli animali, purché siano trattati da animali, senza eccessi a volte ridicoli.

Ne conosco parecchie, invece, che vorrebbero leggere e sentire anche altre proposte dai nostri imperturbabili politici. Come, per esempio, aiutare concretamente le famiglie con figli (con sostegni economici seri e servizi efficaci), nonché costruire nidi e asili prima di pensare ai canili. Insomma, ci aspetteremmo che si mettesse in pratica una vera politica in favore delle famiglie con figli, magari estendendo a tutta Italia il modello Bolzano, ove la popolazione è aumentata (unico caso italiano, insieme con il solo Trentino Alto Adige) e, dove le donne, con 1,78 figli ciascuna, si collocano ben al di sopra della media nazionale (1,34).

Per il resto ci accontenteremmo che a finire in galera fosse chi uccide un umano o chi ruba a man bassa alla collettività.

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