Ma perché i pedalatori del Lodigiano provano repulsione per le ciclabili?

Se la memoria non mi inganna credo che la provincia di Lodi sia quella più ricca di piste ciclabili ma purtroppo poco utilizzate: sulle nostre strade, specie nei fine settimana sfilano quotidianamente centinaia di ciclisti dilettanti o semplici appassionati che fanno solamente un po’ di movimento, questi ultimi perlopiù persone non giovani, che hanno tutti una cosa in comune: la repulsione per l’uso delle piste ciclabili, sembra quasi che il doverle usare sia una diminuzione della propria personalità o un atto di debolezza nel doverle percorrere. In passato un funzionario della provincia da me interpellato disse che i ciclisti dilettanti svolgendo i propri allenamenti in gruppo ed a velocità sostenuta utilizzando le piste ciclabili/pedonabili potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità di altri ciclisti e pedoni questo dunque li autorizzava in un certo senso a non utilizzare le piste, non capisco perché invece non vengano utilizzate da tutti gli altri che non fanno allenamenti, pedalano individualmente e non in gruppo anche se alcuni indossano caschi spaziali e tute sponsorizzate e multicolori. Capita di vedere di tutto: ciclisti in gruppo che si allenano a dire poco appaiati e chiacchierando in mezzo alla strada anche in giornate di nebbia fitta senza ovviamente le opportune segnalazioni di riconoscimento ; in un breve tratto di poche centinaia di metri un ciclista davanti a me ha rischiato di essere travolto da un camion, un altro per evitare una buca si è spostato repentinamente in mezzo alla strada mettendo a repentaglio la sua incolumità e quella degli altri e via via potrei citare decine di casi e di situazioni pericolose che certamente ad ognuno di noi è capitato di assistere o di subire. Sarebbe interessante ipotizzare da parte delle amministrazioni comunali e provinciali una campagna di educazione civica e stradale riguardante questo malcostume che in parecchi casi ha provocato numerose vittime tra i ciclisti e non pochi problemi ai malcapitati automobilisti coinvolti. Chi va in bicicletta pare abbia una sorta di licenza speciale che lo autorizza a violare il codice della strada, non conosce sensi unici, semafori, stop e via dicendo. Si potrà pensare che in un momento come questo di grave difficoltà per il nostro paese assillato da mille problemi sia superfluo e ridicolo parlare di piste ciclabili, di forze dell’ordine che non intervengono perché impegnate su altri fronti. È comunque anche da queste cose che si deve cominciare, con il rispetto per il prossimo e per le regole.

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