Gentile direttore, grazie dello spazio che mi offre. Sono un restauratore e da mesi lavoro in un palazzo del centro cittadino. Tutti i giorni per raggiungere il posto di lavoro mi ritrovo, camminando, a passare davanti ai resti della cinta muraria che delimitava il colle Eghezzone tra viale Dalmazia, piazzale 3 agosto e via Archinti.Con mio stupore, davanti all’indifferenza delle madri ( forse troppo prese dalle chiacchiere per risolvere i problemi del mondo!) e dei molti passanti, vedo un gruppo di una decina di piccoli visigoti, unni e barbari della dacia pre-romana, affaccendati nell’assedio di queste ormai fatiscenti e mal conservate cortine murarie!Dopo 2,3 giorni di azioni belliche vedo ormai la prima fila di mattoni a terra!Dopo 4,5 giorni mi accorgo che il terrapieno all’interno è ormai ammonticchiato ai piedi della breccia!.Dopo 6,7 giorni rinunciano, forse per sconforto o forse perché l’ingegnere capo è occupato in parrocchia o al doposcuola, alla demolizione della fila interna di mattoni.Dopo 8,9 giorni le operazioni belliche ricominciano per rallentare fino a fermarsi per l’approssimarsi dell’inverno, non prima dell’ultimo scempio consistente nell’uso dei mattoni come proiettili per distruggere gli arbusti circostanti o per sabotare le azioni di sfalcio dei giardinieri di età comunale.Mossa fine ed intelligentissima, in quanto consapevoli dell’azione disgregatrice delle numerose radici, arbusti, piante, rampicanti che aggrediscono le strutture.Resisi conto dell’inutilita’ dell’assedio, si è passati quindi ad un nuovo tipo di guerra che definirei «chimica» con uso di rifiuti deiezioni canine e con mia grande sorpresa (visto con i miei occhi) umane!. Forse con questi miasmi si cerca di ammorbare le popolazioni asserragliate all’interno!??. Tramite ambascerie sono a conoscenza del fatto che le operazioni riprenderanno con forza la prossima stagione.Il problema è quindi, quanto ancora resisteranno queste nobilissime vestigia all’ingiurie che ho descritto sopra ?? vi ringrazio,
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