Ma chi ha deciso la ripavimentazione dell’asilo di Torretta?

Gentile direttore, ho seguito fin dall’inizio con attenzione la vicenda della bonifica dall’amianto nella scuola materna di San Gualtero, essendo questo il quartiere dove abito. È apprezzabile che la vice-sindaco Sig.ra Cominetti sia scesa in campo per smorzare i toni polemici suscitati dalle arroganti affermazioni dell’Assessore Brunetti, che a mezzo stampa pretendeva le scuse da parte della rappresentante dei genitori che aveva criticato la gestione dei lavori. Nonostante il resoconto della Sig.ra Cominetti, sembra che si stia perdendo di vista la questione di fondo: sarebbe bello che, fra le altre cose, ci spiegasse chi ha deciso di ripavimentare con delle normali piastrelle un salone adibito a palestra e alle attività ricreative dei bambini, non tenendo conto fin dall’inizio che un pavimento antishock dovrebbe essere, secondo logica, l’unico ad essere utilizzato. Certo che se poi la logica è quella del risparmio, ci si ritrova a fare i conti con degli spiacevoli inconvenienti: ordini disdetti, materiali resi, ritardi e maggiori costi, tutti a carico del Comune, quindi del contribuente. Viviamo in una città dove da una parte (a Torretta) ci vogliono quattro mesi e innumerevoli lettere di protesta per rifare un pavimento in un asilo e dall’altra il Comune stanzia senza battere ciglio trecentomila euro per fare un bar (in stile “Calicantus”?) nel nuovo parco dell’Isolabella. C’è da chiedersi perché questo succeda: forse perché la ristrutturazione di un asilo non fa notizia, è solo un’operazione di ordinaria amministrazione, mentre il nuovo bar è un’ottima occasione per il solito “ritorno di immagine”. Cordialità

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