La mia odissea con l’Inps inizia il 29 marzo 2011 quando ci rechiamo al patronato con la richiesta d’invalidità civile e l’accompagnamento per mia mamma oramai non più autosufficiente. La richiesta viene inviata in modo telematico e il sistema dell’Inps che ci rilascia la documentazione relativa alla nostra praticaIl 19 maggio 2011 siamo chiamati alla visita presso l’Asl di Casalpusterlengo e qui arrivano le prime sorprese, in quanto ci viene comunicato che loro hanno solo una parte della documentazione inoltrata. Anche se gli mostriamo la documentazione rilasciata dal sistema del’Inps con i relativi numeri di protocollo assegnati in modo automatico dal sistema informatico non ne vogliono sapere. Mia mamma non viene visitata e ci dicono di ripresentare domanda perchè il patronato ha fatto un non meglio specificato errore.Ritorniamo al patronato che invece ci mostra che la documentazione è esatta e che quindi l’errore è avvenuto all’Inps, la quale si è persa una parte della nostra richiesta per probabili problemi dovuti all’applicazione che l’Inps mette a disposizione per queste pratiche.Come se potesse consolarci ci dicono che non siamo i primi ad incontrare questo tipo di errore (... per noi significa solo è un problema che si trascina da tempo e che non hanno ancora risolto). Il patronato ci rimanda a casa facendosi carico di richiarmare l’Inps e di aggiornarci.Tra giugno, luglio andiamo avanti e indietro tra patronato e Inps di Codogno almeno una decina di volte senza arrivare a nessuna conclusione, aspettando responsabili che si devono incontrare, riunioni che non avvengono e beffa tra le beffe non potendo neanche ripresentare la domanda perchè la pratica della mamma può essere chiusa solo dall’Inps e fino a quando rimane aperta non è possibile aprirne un’altra. Logicamente l’Inps non la chiude...Finalmente al 1 di agosto il patronato riceve un fax e ci comunica di consegnarlo all’Asl di Casalpusterlengo con tutta la documentazione in nostro possesso e che era già comunque depositata anche del Asl di Casalpusterlengo.Subito all’inizio di agosto riconsegnamo tutta la documentazione all’Asl (sportello invalidi) di Casale e ci comunicano che verremo chiamati per ottobre a visita).Il 14 ottobre non avendo ricevuto ancora nessun avviso ci rechiamo all’Asl di Casaleper chiedere informazioni. A computer non hanno nessuna pratica a nome di nostra mamma e solo dopo una certa insistenza trovano la pratica (come nel migliore film di Fantozzi) sotto un pila di carta depositata su una scrivania (logicamente la mia richiesta giaceva in fondo alla pila). Ci dicono che sono in attesa di una telefonata dal patronato. A nostra richiesta di sapere se il patronato era stato avvisato di questa necessità di ulteriori informazione non c’è una risposta chiara se non un rimpallo (l’ennesimo) di responsabilità.Ci siamo recati di nuovo al patronato e siamo in attesa di nuovo in attesa di risposte dall’Inps.Abbiamo oramai perso il conto delle ore che impiegate nella gestione di questa pratica (che è un diritto di mia mamma oramai non più autosufficiente) ma quello che più preoccupa è il fatto che si riesce a capire quando questa odissea potrebbe avere fine.Le allego le mie generalità anche se le chiedo la cortesia di non pubblicarle in quanto non è mia abitudine mettere problemi famigliari in piazza.Sono però a disposizione nel caso qualche dirigente o responsabile di Asl o Inps vogliano ulteriori chiarimenti sulla vicenda in questo caso potrei anche corredare le informazioni con nomi e cognomi che ho voluto opportunamente evitare di inserire in questa mia. Cordialmente.
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