L’Europa sta distruggendo il mercato del latte italiano

Egregio Direttore, su tutti i giornali e telegiornali si sta parlando ancora delle quote latte, quelle degli allevatori che non hanno accettato la rateizzazione. Sono poco meno di 1500, perciò una piccolissima percentuale a livello nazionale. Quello che lascia letteralmente senza parole è che ancora oggi, marzo 2012, in Italia non si sa quante vacche ci sono e quanto latte si produce. Non voglio assolutamente difendere chi ha approfittato e speculato su allevatori onesti. Sappiamo ormai tutti che qualcuno ha fatto il furbo, ed è giusto che paghi, d’altra parte le mele marce ci sono in tutti i campi. Ci sono comunque indagini dei carabinieri che hanno provato che il latte dichiarato dallo Stato italiano alla UE non era quello dichiarato sulla carta. Si denunciava una quantità che non corrispondeva alla realtà. Noi agricoltori puliti speriamo che venga fatto «molta chiarezza» su questa indagine in modo da poter dire che la questione quote latte è finita. Io ho l’impressio ne che questi enormi guadagni siano andati solo ad alcuni e hanno arrecato enormi danni a molti allevatori, vedi acquisto di quote molto onerose. Io penso inoltre che l’Unione Europea con i suoi decreti stia distruggendo il mercato del latte italiano a favore delle multinazionali: lo yogurt e molti formaggi vengono fatti oramai con la farina di latte, hanno dato molti contributi all’industria legata all’agricoltura italiana e questa è fallita (Parmalat, Cirio, Yomo) o è emigrata all’estero, lasciandoci in eredità i disoccupati. Adesso la UE sta consegnando miliardi di euro alle banche per risanarle e loro hanno chiuso i crediti a tutti. In Italia si continua ad elargire finanziamenti pubblici a tutti i partiti nazionali (anche quelli estinti) e potrei andare avanti all’infinito. Al solito «pantalone» si ricordano solo di aumentare le tasse, il prezzo del gasolio e quant’altro. Imperversa una crisi profondissima, ma sembra oramai che agli italiani interessi solo il Grande Fratello, l’Isola dei Famosi. Altri si rincoglioniscono di calcio dal lunedì alla domenica, si parla solo di polemiche a non finire per Sanremo. In poche parole, è giusto che meritiamo quello che abbiamo, anche se ancora oggi molte famiglie soffrono enormi disagi con grande dignità, e non meritiamo di essere trattati in questo modo da parte delle istituzioni.

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