L’esempio di Cuba e la tragedia di Haiti spazzata dal tifone

Redazione de Il Cittadino, tramite il vostro quotidiano, vorrei rendere note alcune considerazioni riguardo le tragiche notizie che ci arrivano dalle zone devastate dall’uragano Matthew.Le immagini che ci giungono da Haiti sono strazianti, si parla, ad oggi, di almeno mille morti alle quali si aggiungeranno altre morti per le conseguenze del disastro provocato. La cosa che più indigna è che, nonostante questo Paese fosse già sotto il controllo di organismi internazionali per le conseguenze del terremoto e le successive epidemie di colera, detti organismi non siano riusciti a prevedere una forma di evacuazione degna di questo nome.L’uragano Matthew si è abbattuto con incredibile violenza (forza 4 in scala 5) su tutte le zone Caraibiche, anche su Cuba.Cuba ha subito danni ingentissimi al suo passaggio: la città di Baracoa è completamente distrutta, l’80 per cento delle case sono state spazzate via come fuscelli, distrutte sono le fabbriche di trasformazione di prodotti tipici della zona (caffè e cacao), distrutte completamente tutte le coltivazioni, gravemente lesionate sono le Regioni di Holguin e Guantanamo.Ma, in tutta questa devastazione non si sono registrate vittime, NESSUNA persona è morta a Cuba a causa dell’uragano Mattehew!L’organizzazione della Defensa Civil, tutte le autorità e tutti i responsabili delle strutture governative (a cominciare da Raul Castro) si sono mobilitate 10 giorni prima dell’arrivo dell’uragano, trasferendo a Santiago De Cuba tutti gli addetti alla sicurezza e i mezzi necessari per salvaguardare la popolazione!Con una settimana di anticipo hanno messo in sicurezza le persone più vulnerabili (persone disabili, bambini, anziani, donne incinte, malati cronici, dializzati ecc.ecc.), hanno procurato medicinali, viveri acqua potabile e tutto ciò che può servire in queste avversità.Più di 1.500 (millecinquecento) turisti presenti nella parte Orientale dell’Isola sono stati trasferiti in altre strutture non soggette al disastro.Tutte le categorie di lavoratori hanno messo a disposizione le loro forze: i forestali, la guardia costiera, le forze armate, i medici, gli infermieri, i maestri, i lavoratori dei trasporti e i lavoratori delle telecomunicazioni.Un lavoro immane è stato fatto anche dai giornalisti di radio televisione e carta stampata tenendo informata tutta la popolazione Cubana sugli spostamenti dell’uragano, sulle decisioni da prendere e sulle direttive che mano a mano si dovevano mettere in atto.In queste occasioni non si dovrebbe essere polemici e la solidarietà è la migliore medicina... ma vorrei puntualizzare che Cuba è stata completamente ignorata dai media italiani, completamente cancellata persino dalle carte geografiche, considerando che si trova ad una settantina di miglia da Haiti e a 90 miglia dalla Florida, però direi che Cuba (nonostante sia un Paese del Terzo Mondo, povera in risorse naturali ed in più sottoposta ad un bloqueo che dura oramai da più di mezzo secolo) meriti una menzione particolare ed aggiungerei, ancora una volta potremmo prenderla come esempio.Ad una settimana dal passaggio dell’uragano Cuba sta già lavorando al recupero delle città distrutte, tutti i bambini ed i ragazzi hanno ripreso le lezioni e le scuole sono state messe in sicurezza. Il Governo Cubano ha già messo a disposizione le risorse economiche necessarie alla ricostruzione e le strutture per rendere meno dura e faticosa la vita quotidiana di tutte le persone coinvolte in questo disastro. Ulteriore prova di esempio ci viene data dal fatto che Cuba già ha inviato una ulteriore Brigata di medici e personale infermieristico ad Haiti.Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.

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