Le priorità dell’assessore sono quelle della sua categoria

Caro Direttore, ho letto sul giornale del 27 agosto, l’articolo riguardante l’ingresso del nuovo assessore alle attività produttive, Vittorio Codeluppi e mi permetto di esprimere un paio di considerazioni dal punto vista strettamente sindacale per la categoria del commercio che è quella che seguo da vicino e per la quale ho partecipato al tavolo dell’economia citato dallo stesso neo assessore.Strettamente sindacale, visto che una problematica su un probabile conflitto di interessi mi incuriosisce più da un punto di vista personale come cittadina lodigiana ma non è ciò che mi preme in questo momento se penso ai lavoratori che rappresento.Come prima cosa mi stupisce che le priorità espresse dall’assessore combacino perfettamente con quelle presentate dalla associazione di categoria che ancora rappresenta, e che non abbiano un respiro più ampio visto che le attività commerciali presenti sul territorio comunale sono varie e comprendono anche supermercati di piccola e media struttura, negozi e piccole attività che hanno aperto procedure di ammortizzatori sociali in deroga con conseguente riduzione dell’orario lavorativo, quando non hanno diminuito drasticamente il loro organico, un centro commerciale all’interno del quale sedici lavoratori stanno perdendo un posto di lavoro per chiusura attività a causa degli affitti troppo alti.Come già sottolineato al tavolo che si è tenuto proprio qualche settimana fa, vorrei precisare di nuovo che in tutti questi programmi e in queste parole non si tiene assolutamente conto dei lavoratori dipendenti, dei LORO orari di lavoro, delle loro disponibilità, delle loro famiglie e della possibilità di conciliare tempi di famiglia e lavoro di cui tanto si parla negli ultimi tempi.Sono perfettamente consapevole che il decreto Monti in materia di liberalizzazioni ha offerto alle singole aziende la possibilità di aprire e chiudere in autonomia, ma nel momento in cui le aperture e le chiusure coinvolgono una quantità di lavoratori, che ripeto, non sono circoscritti al centro città, chiedo con forza, ma questo la presidenza di un’associazione datoriale di categoria dovrebbe averlo già suggerito al dottor Codeluppi, che si apra un confronto anche con le organizzazioni sindacali, per trovare una soluzione condivisa e perché no? magari premiante per i lavoratori nel tentativo vero di poter armonizzare tempo di lavoro e tempo della famiglia nella salvaguardia reale delle pari opportunità.Sicuramente a queste considerazioni seguiranno richieste ufficiali di incontro e mi perdoni il neo assessore, a cui auguro per altro che la nuova esperienza sia arricchente e costruttiva, se esprimo queste prime considerazioni con una lettera al giornale, ma è da questo mezzo di comunicazione che ho ricevuto la notizia e sempre tramite la lettura dell’articolo ho potuto tristemente constatare che le organizzazioni sindacali dei lavoratori e il mondo che rappresentano non sono state minimamente prese in considerazione.Ringrazio per lo spazio riservatomi.

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