Le politiche sociali non si vedono ma si sentono

A fine febbraio di quest’anno al Cinema Fanfulla è stato presentato il film di Silvio Soldini ‘Per altri occhi’ preceduto da una presentazione alla quale sono intervenuti: Ennio Ladini, presidente della UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Lodi, Silvana Cesani, Assessore alla Politiche Sociali, e Milena di Silvio, Cinema senza Barriere di Milano. Essi hanno proposto alcune riflessioni in merito alla disabilità specifica e all’impegno sociale delle loro affiliazioni per abbattere le barriere architettoniche, culturali e sociali che ostacolano queste persone. Ennio Ladini ha, fra l’altro, parlato delle annose difficoltà dei ciechi quando cercano di usufruire del sottopasso ferroviario di Lodi e rischiano di essere investiti da ciclisti che impropriamente sfrecciano in un passaggio pedonale per accedere ai binari, evento occorso sia a danno di persone cieche sia di normovedenti.Qualche giorno dopo sembra che un consigliere comunale, interpellato informalmente, abbia risposto che dei cordoli per rallentare le biciclette sarebbero stati troppo costosi per il Comune (100 euro al metro). E potrebbe starci in un periodo di ristrettezze economiche per la Pubblica Amministrazione, questa non è una priorità.Giorni fa mi è capitato di percorrere una via periferica della città, via Marchesi, non vi transitavo da un po’ e non ricordavo fosse così nel recente passato. Ho visto delle strisce bianche che delimitano ampi parcheggi per poche autovetture (con difficoltà sia dei numerosi cittadini ivi residenti sia degli eventuali furgoni che fanno delle consegne in zona) e, cosa che mi ha stupito, è stata realizzata una pista ciclabile di ‘notevoli’ dimensioni (non ne ho viste di siffatte in altre zone di Lodi dove magari sarebbero necessarie). Ma, come se le prime non bastassero, la cosa stupefacente è stato vedere che la detta pista, incredibile a dirsi, è stata delimitata da lunghi cordoli gialli di gomma e anche con dei pilastrini catarifrangenti, immagino molto più costosi di quelli che sarebbero stati più utili nel sottopasso per tutti i cittadini utenti delle ferrovie.Sono rimasto senza parole e ho fatto alcune riflessioni su quella strada nella quale transitano in pochi e nella quale anche i residenti oggi riescono a parcheggiare con notevole difficoltà a causa delle ‘delimitazioni’, la cui progettualità non so se sia stata condivisa tra gli amministratori comunali preposti e i cittadini ivi residenti.Ho ripensato al sottopasso ferroviario e mi sono detto fra me e me: «I ciechi non vedono ma ci sentono!»

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