Le polemiche sulla sporcizia del parco delle Molazze: non abbiamo cultura ecologica e la pretendiamo dagli altri

Caro Direttore per due giorni il Parco delle Molazze di Casalpusterlengo ha avuto gli onori della cronaca. Sarebbe meglio dire i disonori: giochi rotti, sporcizia e schiamazzi oltre la mezzanotte. L’articolo del giorno 26 luglio era arricchito da una foto con transenna e avviso “scala rotta”. Beh, da anni c’è tutto di rotto e sporco, ma la scala proprio no. Manca un listello sul ponticello che unisce i due scivoli, il quadro svedese, rotto da mesi, non c’è più. Ormai, per giochi, siamo al lumicino: gli scivoli sono impraticabili perché allagati dall’impianto di irrigazione. Ora la “scala rotta non rotta” con transenna chiude l’accesso al “castello”. Rimangono tre altalene rotte, un gattino ed un elefantino. Deprimente. Il quadro si completa con la sporcizia che in questi giorni si evidenzia in modo particolare. La questione è vecchia: al gestore del bar spetta la pulizia dei vialetti, all’amministrazione la pulizia del prato e lo svuotamento dei cestini, ai frequentatori il senso civico, ma qualche cosa non funziona perché la sporcizia regna nel parco.Sta di fatto che questa mattina (tre giorni che non si spazzava) ho fatto una stupidaggine: al mio nipotino che, intendeva giocare con lo scivolo che non c’è, ho proposto di raccogliere carta, cartaccia, bottiglie, bicchieri, posate. Il gioco nuovo lo ha entusiasmato e in quaranta minuti abbiamo riempito un sacco condominiale di immondizie portandolo poi in discarica. Al pomeriggio sono ritornato al Parco delle Molazze e il “parco senza giochi” era almeno pulito.L’articolo di oggi 27 luglio è più preciso. Ciò che prima era sottinteso, detto non detto, oggi diventa un sospetto neanche troppo velato: la sporcizia, gli schiamazzi, i giochi rotti, potrebbero essere imputati alle famiglie extracomunitarie che si intrattengono dopo la preghiera, fino a tarda ora.Ieri sera venerdì 26 luglio alle ore 23, passeggiavo per Largo Casali e Viale Cappuccini. Musica alta, aria di festa, parlottare gioioso. Lamentele? Io ne ho sentite parecchie, ma non c’è niente da fare, qui c’è la regolare autorizzazione a disturbare. E qui: per carta, cartaccia, bottiglie, bicchieri, posate prevale il senso civico? Non proprio, ma nessun problema, al mattino gli operatori ecologici puliscono strade e giardini, Tares permettendo e senza chiamare in causa il Ramadam.Il solito due pesi due misure? No, semplicemente non abbiamo una cultura ecologica e la pretendiamo dagli altri. Grazie per lo spazio. Distinti saluti.

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