Le azioni valevano 24 euro e nel maggio 2012 solo 0,909

Non mi meraviglierei se il direttore del Cittadino, davanti ad un altro mio pezzo sulla Banca Popolare di Lodi, mettesse da parte il mio scritto dicendo: “Ma basta con questa storia! Finiamola con la Popolare, perché ormai l’è roba vecchia, stravecchia e biscottata e, per di più, è roba da stufa!”. Un po’ avrebbe ragione il mio direttore, ma soltanto un po’, perché ormai si sta superando ogni limite: ad una storia stagionata si aggiunge adesso lo scandalo, specie in una città come Lodi, dove il paese è piccolo e la gente ha cominciato a mormorare, visto che, quando è troppo, è davvero troppo...È mai possibile che una banca come la nostra dove tanti tanti tanti, da anni, parlano della vecchia e gloriosa Popolare e non ne parlano con... entusiasmo; in tempi difficili come i nostri, quando crisi, esodati, licenziamenti, disoccupazione, fallimenti e difficoltà di ogni genere, con milioni di pensionati a 500 euro al mese e la vita che, ogni settimana che passa, diventa sempre più costosa; è mai possibile che non si parli di una banca che liquida il suo capo supremo, nel corso del 2011, per il suo lavoro nella nostra disastrata banca, un milione e novecentotrentottomila euro? Quasi quattro miliardi di lire in una stagione dove, da noi, pare che tutto stia per andare alla malora e la Banca stessa non dà neppure un centesimo di dividendo agli azionisti? Quattro miliardi di lire al capo di una banca (che va tutt’altro che bene), mentre c’è un sacco di gente che fa fatica (tanta fatica) a tirare la fine del mese? E dappertutto non di parla che di rigore, di allarme sociale, di banche gravemente responsabili? Abbiamo perso la testa? Ce ne freghiamo della situazione del nostro paese?Alla nostra Popolare non si sono accorti che a Lodi ci sono centinaia di famiglie che non ce la fanno più e al capo della Banca liquidano quattro miliardi di lire l’anno; all’amministratore delegato due miliardi; al presidente un milione? Sì, sì, si tratta delle povere, poverissime lire, ma sono tante, troppe per un paese scalcagnato come il nostro, tanto che pare che la Popolare di Lodi (ex gloriosa, ex lodigianissima, ex benemerita, ex Popolare di nome e di fatto) sia l’unica isola felice del mondo, dove quello che toccano “lor signori” diventa oro; ma non è vero, è fuffa! E, per di più, fuffa di pessima qualità, e non ci si rende conto che il tutto avviene in una società di poveri diavoli nei riguardi dei quali non solo non c’è stato né rispetto né pietà, ma neppure pudore.Ecco perché alla nostra (ex cara) vecchia Popolare diciamo mille volte di no alla sua scriteriata decisione di dare miliardi di compenso a qualche raro privilegiato, mentre ai moltissimi poveri cristi che ci sono in giro si dice “e voi, finitela di fare i piagnoni! Finitela di rompere, perché la Popolare di Lodi non è un’opera di carità: è alta finanza e andate al diavolo...”.Finanza così alta che una volta le azioni della Popolare valevano 24 euro e adesso - 16 maggio 2012 - valgono 0,909. Comunque, non tutto va male se il capo della Banca si porta a casa un compenso annuale di 4 miliardi di lire. Complimenti!E i poveri cristi si arrangino!

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