L’assessore e il suo delegato hanno fallito, se ne vadano

Il giorno 21 novembre il nostro gruppo ha inviato agli uffici comunali una mozione urgente nella quale si richiede la revoca della delega all’ecologia all’Assessore di competenza ed al suo delegato. Con buona probabilità la nostra mozione sarà discussa in Consiglio Comunale fra qualche mese, perché il nostro regolamento comunale prevede che la mozione sia iscritta all’Ordine del Giorno secondo la data di registrazione al protocollo comunale ed è di norma discussa nell’adunanza successiva e comunque non oltre la terza seduta. Riteniamo quindi opportuno spiegare, in contemporanea alla nostra richiesta, le motivazioni che ci hanno spinto a tale azione politica.Perché chiedere la sfiducia all’assessore all’Ecologia ed al suo consigliere delegato?Perché per tutto quello che si è speso e si sta spendendo per i rifiuti, come amministrazione e singoli cittadini dovremmo avere un ritorno e invece non c’è nessun ritorno, anzi la maggioranza ha fatto scelte volte non solo, a non dare servizi adeguati in ambito di raccolta rifiuti ai cittadini ma ha anche, utilizzato risorse economiche importanti per sopperire al pagamento dei rifiuti. Limitarsi ad una “campagna di sensibilizzazione multilingue” ed alla consegna di un depliant con le relative suddivisione delle zone serve a ben poco. Servono idee concrete, iniziative reali non solo volantini e biglietti di “non conformità” dei rifiuti esposti. In questo periodo di grandi tagli governativi il lavoro dell’assessore può risultare ancora più difficile, necessitano competenze tecniche ed aggiornamenti continui sulle normative, e la nostra richiesta di revoca della delega all’assessore non va a giudicare il valore di una persona, qui si sta parlando di attività politica amministrativa. Non crediamo sia lesa maestà mettere in discussione il suo operato e quindi chiedere la revoca delle deleghe.A nostro parere l’assessore in questione ed il suo delegato hanno fallito! Fallito, perché il paese è comunque sporco; alcune zone sono state ripulite solo per merito dell’intervento di alcuni cittadini che si sono impegnati in prima persona, presidiando giorno e notte il proprio “giardinetto”. Fallito, perché se è vero quanto ha detto il consigliere delegato ovvero che “ è un anno che ci stiamo lavorando” (il riferimento è all’annata 2012), la realtà dei dati mostrati dall’Osservatorio dice altro e più precisamente che dal 56° posto su 60 comuni relativo al 2011 siamo indietreggiati di un’ulteriore posizione. Fallito perché dal nostro punto di vista non è concepibile che dal 2009 l’attuale maggioranza abbia deciso di gettare nei rifiuti circa 500.000 euro all’anno di risorse economiche. E per sopperire alle mancate entrate, visti gli esigui introiti provenienti dallo stato centrale, questa maggioranza ha proseguito nella sua personale opera di alienazione/svendita- di tutto il patrimonio dei santangiolini. A Sant’Angelo il costo del servizio della raccolta e smaltimento rifiuti è di circa un milione e mezzo di euro all’anno, importo decisamente smisurato se paragonato ad altri comuni di pari dimensioni; dopo il caso di “Italia 90” del 2009 l’amministrazione non ha mai ritenuto opportuno attivare strategie alternative all’affidamento diretto ad Astem, come per esempio una gara d’appalto, che garantirebbero un notevole profitto. E poi c’è la partita Sogir, un consorzio pubblico per la raccolta rifiuti con soci i comuni della provincia, che non ha mai preso avvio.E in tanto i santangiolini pagano senza ritorno di nessun tipo.

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