L’Alf sconfessi pubblicamente la rivendicazione dell’assalto

Caro Direttore,chiedo ospitalità per esternare alcune considerazioni sugli incresciosi fatti che hanno visto coinvolta la sezione comunale Federcaccia di Casaletto Lodigiano. Non mi voglio soffermare sui fatti, già ben esposti nell’articolo apparso dell’edizione odierna, per il quale ringrazio la tua redazione e il giornalista Bagatta per l’attenzione che ponete sempre verso il mondo venatorio, ma voglio innanzitutto far giungere ai nostri cacciatori la solidarietà mia e del Consiglio Provinciale di Lodi della Federazione Italiana della Caccia. Quanto accaduto è sconfortante per il contesto in cui si è svolto: un piccolo Paese del Lodigiano (come ce ne sono molti) dove la convivenza e il rispetto sono semplicemente naturali, il cacciatore è il vicino di casa, l’amico, il conoscente, col quale in molti abbiamo condiviso momenti di svago, socio-aggregativi e non ultimo anche incontri gastronomici. Ciò che amareggia è l’assoluta mancanza di rispetto per le persone che nemmeno conoscono, per quelle mani vili capaci solo col favore delle tenebre di distruggere e imbrattare la cosa altrui con frasi che manifestano indubbiamente le personali frustrazioni e incapacità al dialogo e al confronto (civile) dell’autore, e che credono di realizzarsi attraverso gesti simili. Mi chiedo e in molti chi chiediamo: è questo il modello di democrazia e di convivenza che costoro vogliono lasciare ai nostri e loro figli, ai nostri e loro nipoti? È il modello che abbiamo visto in molti alla Fiera di Vicenza con infami insulti ai bambini solo perché col loro papà andavano felici alla fiera sulla caccia? Personalmente non voglio credere che nei fatti di Mairano ci sia la mano dell’A.L.F. a cui si riconduce il gruppo fronte liberazione animale, perché razionalmente non trovo alcun nesso, qualora vi fosse razionalità in quanto accaduto. Per questo rivolgo un invito agli appartenenti a questo gruppo, per sconfessare pubblicamente tale rivendicazione. I nostri Cacciatori, che con piacere concorro a rappresentare non agiscono vigliaccamente e nell’oscurità, ma sono a vario titolo parte attiva nelle loro Comunità, e il mondo venatorio, è sempre pronto al confronto, al dibattito e al dialogo con chiunque, però ad una ferma condizione: il rispetto del prossimo.

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