La mia pensione è di 750 euro, per loro ci sono 35 euro al giorno

Gentile direttore,ho 72 anni, sono vedova e prendo la pensione di reversibilità di mio marito, che è di 750 euro al mese. Vorrei tanto aiutare mio figlio, che fa l’operaio, ha uno stipendio di 1200 euro al mese. Sua moglie ha perso il lavoro quattro anni fa e da allora non è riuscita a trovare più niente, due volte alla settimana va a dare una mano come cameriera dalle sue amiche, va a stirare le camicie o a pulire le scale, e la pagano 8 euro all’ora. Hanno un bambino che ha finito la quinta elementare e per andare in prima media mi dicono che ci vogliono tanti soldi per pagare i libri di scuola, e le professoresse non vogliono quelli usati del Libraccio ma i libri appena usciti. Non so proprio come faremo.Leggo sul “Cittadino” che nel Lodigiano arriveranno altri cento emigranti, e quelli che li ospitano nelle loro case vuote prendono dallo stato 35 euro al giorno per ciascun emigrante, chi ne ha presi 40 di emigranti come a San Martino in Strada prende 1400 euro al giorno. Questi 35 euro al giorno quasi non li prende mio figlio operaio. Io credo che sia una grande ingiustizia questa, perché ad arrivare coi barconi sono tutti ragazzi giovani, che potrebbero lavorare invece di rimanere tutto il giorno seduti fuori dalle case che gli hanno dato come alloggio. Sono tutto il giorno lì a parlare, con i cellulari nuovi in mano e mio nipote di 11 anni un cellulare così bello non ce l’ha perché non possiamo permettercelo.Io non sono una razzista, non dico che bisogna rimandarli indietro, io ci credo che questi ragazzi emigrati sono scappati dalla guerra e dalla fame, basta vedere alla televisione cosa fanno vedere tutti i giorni. Da loro c’è ancora la schiavitù delle donne e loro sono venuti in Italia perché qui c’è il benessere, e alla televisione hanno detto che a ferragosto c’è stato il tutto esaurito sulle spiagge e negli alberghi, e per loro sarà anche vero, perché in Italia gli danno da mangiare gratis, gli hanno regalato un cellulare nuovo e non fanno niente tutto il giorno. Nel mio paese nelle aiuole c’è l’erba alta mezzo metro, sulle strade ci sono tanti sacchetti dei rifiuti buttati dagli incivili e sulle fotografie del Cittadino ci sono le strade ciclabili con l’erba così alta che non si può passare. E allora perché questi ragazzi che sono emigrati qui da noi non li fanno lavorare? Li mandino a pulire le aiuole e a aiutare i comuni, dove il personale è poco, li mettano a aiutare la protezione civile, ma non li lascino fermi tutto il giorno, a fare i mantenuti e a parlare con i cellulari, perché così continuano a chiamarne altri, e a raccontare di venire in Italia, perché è il paese dei balocchi.Mia nuora non ha più il lavoro da quattro anni e si ammazza di fatica a fare quattro ore in nero quando la chiamano, a lei i 35 euro al giorno non li danno, ma per chi affitta le case a questi ragazzi i soldi ci sono sempre, e io ho paura che se continueranno ad arrivare, per mantenerli tutti mi taglieranno la pensione. Queste cose sono delle vere ingiustizie e se non interverranno in fretta a metterci un rimedio ci sarà chi incomincerà a dire di mandarli tutti a casa loro. Quando mio figlio e mia nuora si lamentano di queste cose io non so cosa rispondere, dico di avere pazienza ma chi è al governo non può fare finta di niente.Ringrazio mio nipote Eugenio che mi ha aiutato a scrivere questa lettera che non so se vorrà pubblicare.Tante grazie e tanti saluti ai lettori del Cittadino.

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